quale seguono li Tartari sopra il mar Maggiore e la palude Meotide, dall’una e dall’altra parte del Tanai, nel paese dei quali tiene però il Signor Turco Cafia nel Cliersoneso Taurico, e la Tana sopra la palude Meotide. Seguono poi nell’ Asia, sopra quelle rive, i Circassi ed i Mingrelli, che sono Colchi, fino a Trebisonda; poi i Giorgiani che confinano con l’Armenia Maggiore, e i Curdi fino ad Erzerum; dal qual luogo fino nell’Arabia confina il Sofi per cinquanta in sessanta giornate. Nell’Egitto confina il Signor Turco verso Etiopia con li deserti, e nel resto con genti d’Africa di poco potere e momento; e tutto il resto delli sopraddetti paesi è accanto al mare Mediterraneo. Tiene il Signor Turco nel detto dominio un numero molto grande di gente, come è ben noto alla sublimità vostra, divisa parte nella Porta sua 1 e parte di- * Fra le origini da diversi scrittori allegate della denominazione di porla in luogo di cori e ottomana, le più generalmente adottate sono due. 1/ una il rispetto che i Tartari hanno alla porta delle loro abitazioni, onde per porta usano denotar la casa, e dicono per modo d’invito: Venite alla mia porta. L’altra è un’origine storica più lunga da raccontarsi , ed è questa: Mostadem , ultimo califfo della razza degli Abassidi, fece incastonare sulla soglia della principal porta del suo palazzo di Bagdad un pezzo della famosa pietra nera del tempio della Mecca, per la qual soglia non era lecito entrare che in ginocchio , e previe molte riverenze e devoti baci sopra la detta pietra. Contemporaneamente dall’alto della medesima porta fino a terra volle il califfo che pendesse una gran lista di velluto nero, alla quale si rendessero i medesimi onori che alla pietra. Questa porta così venerata, la quale innanzi era detta La porta del califfo f fu chiamata per eccellenza la porta, e passò nell’uso ordinario per sinonimo di palazzo, di corte, di residenza del principe. Secondo questi tali etimologisti, la consuetudine di questa denominazione si è mantenuta appresso i Turchi, dopo l’avere essi detronizzato quei monarchi pontefici, ed essere succeduti nella loro autorità temporale e spirituale. Resta da notare che per porta vuoisi intendere propriamente la corte, il luogo della sovrana rappresentanza , essendo 1’ abitazione del sultano e della di lui famiglia il serraglio.