GG alli pericoli e fatiche, ed alle spese che la guerra porta seco, se non fossero due speranze; 1’una d’arricchirsi con la preda dei nemici, 1’ altra d’ acquistare più onorato grado, sempre con la virtù e con qualche segnalata operazione che facciano in tempo di guerra. Perchè veramente, serenissimo principe, non è cosa alcuna che più infiammi gli animi di tutti al ben operare, di quel che fa la speranza di esser conosciuti e remunerati; ed in tutti gli stati ove ciò ha avuto luogo e forza, continuamente si son viste prove maravigliose. Spedite queste cose delle forze di terra, dirò ora brevemente di quelle di mare. Si ritrova l’arsenale del Gran-Signore , parlando del principale, all’incontro di Costantinopoli dalla parte di Pera, in luogo molto comodo ed appropriato si per la parte di terra come per quella dell’acqua, essendo nell’estrema parte del canal grande, dove è buon fondo. Ha cento tredici vòlte, e se ne potrebbon fare più se si volesse. Ha abbondanza di legnami grossi, e senza molta fatica si serve da diverse parti e luoghi, e specialmente dalla Natòlia per la bocca del Mar Maggiore. Del ferro n’ha nno pure m quantità. Solevano trarne da un luogo nella Grecia fra terra, ma assai incomodo per la distanza : ora si servono dalla Natòlia, che ha perfette miniere di rame puro e di acciajo, e per la bocca del Mar Maggiore lo conducono comodamente. Le polveri le fanno verso le Sette Torri ', poco distante da Go- i Chiamasi Le Sette Torri (in turco Jedi-Kulè) un castello posto all’estremità occidentale di Costantinopoli, che anticamente serviva alla difesa della città, ed è ora tenuto ad uso di prigione di stato. Lo storico Poucqueville, il quale vi stette rinchiuso venticinque mesi insieme a! ministro francese Kuiiiu, ne dà una lunga e curiosa descrizione-