log Mi partii da vostra serenità senza pur un soldo del pubblico, ed in tante occorrenze di spese Ito fallo il meglio che ho potuto. Prometto a vostra serenità, per la riverenza che io le ho, che il ritrovarmi in Coslanli-nopoli, ove si fa ogni cosa per danari, il più delle volte senza, quand’io era mollo astretto, mi dava molto travaglio, conoscendomi mancar di un appoggio con il quale si può rimediare a molti disordini con benefizio e dignità di vostra serenità. Alla quale voglio riverente»-mente ricordare, che non lasci mai suoi ministri in Costantinopoli senza buona somma di danari, perchè quello è un forte ove in ogni bisogno possono salvarsi, e conservar la pace. Attendasi pure, come fin ora si attende a mandare uomini destri e della cui bontà e virtù se n’abbia visto prova, (eccettuando in questa parte la persona mia, della quale sia quel giudizio che piace alle vostre eccellentissime e illustrissime signorie); torno a dire attendasi a mandare uomini dei quali si possa iidai’e, nè si lascino senza danari. E certo la elezione del durissimo messer Domenico Trevisano, mio successore, credo che ritornerà con maggior grandezza sua ed in mollo benefizio di vostra serenità. Del quale, se non fosse l’amore di’è stato tra noi già tanti e tanti anni, parlerei più di quello ch’io parlerò, contento di dir solamente che mi par conoscere in lui tutte le parli necessarie a quel maneggio, bontà, destrezza e liberalità, con le quali già s’avea acquistata la grazia di molli ma quella di Rustan sopra tutti gli altri, la quale importa ogni cosa. Lasciai poi nel mio partire per Adrianopoli vice-Lailo il magnifico messer Leonardo Emo, giovane lauto prudente, destro, e diligente quanto hanno potuto ve-