4*4 11 modo chesi tiene in armare le galere è, die quando si è deliberato di fare armata, die per l’ordinario suol essere il primo di gennaio, si spediscono comanda-menti per tutto lo stato del Gran-Signore per levar galeotti in quel numero che fa bisogno, e la maggior parte suol essere di Natòlia. La contribuzione è, ordinariamente, per ogni dieci case un uomo, così dei turchi die non hanno soldo dal Gran-Signore, come dei cristiani carazzari, e alcune volte per ogni cinque, secondo il bisogno, siccome fu l’anno dopo la rotta dell’armata loro; e volendo far maggiore la gravezza, commettono die di alcune provincie non si mandino uomini ma mille aspri in luogo di ognuno; li quali danari, giunti che sono, si mettono nel caznà e si applicano alle spese dell’ armati. Quelli che sono obbligali andare, volendosi astenere sono astretti dar donativi di mille trecento, e alcune volle di mille cinquecento aspri a chi vada per loro, secondo, le difficoltà che si hanno di trovarli, consegnandoli vivi alla galera, senz’averne poi altro obbligo. Olire a tali donativi, danno al Gran-Signore cento cinquanta aspri, che sono tre ducati per ogni galeotto, per il biscotto che mangia ciascheduno di loro dal partire da Costantinopoli sino all’ uscire dei Dardanelli, che sono dugento miglia discosli, dove poi cominciano a mangiare di quello del Gran-Signore , e principiano loro le paghe, che sono di quattro aspri al giorno ai galeotti turchi, e tre alli cristiani, e libbre due di biscotto senza alcuna altra cosa , le quali si continuano loro sino al ritorno nei Dardanelli ; dove innanzi che entrino sono tutti pagati dei loro avanzi senza alcuna difficoltà. S’armano inoltre, da diversi, circa quaranta galere fornite di uomini tutti pagati dai