8o senza buoni fondamenti, che T animo suo aia di star in pace. Aggiungesi anco essere il medesimo l’animo del pascià, il quale è inclinato alla quiete e non senza ragione ; perchè con la pace è sicuro di star sempre con la medesima riputazione eli’è al presente, e di goder la grandezza di tutto quell’impero, come fà, ed anco perchè disegnando la successione del cognato all'imperio, essendo la persona sua e del Gran-Signore in campo, se occoresse 1’ occasione, ogni cosa gli riuscirebbe vana: e si è veduto chiaramente che a quest’ ultima guerra di Transilvania col serenissimo re dei Romani *,il Gran-Signore mostrò più volte d’essere pentito che le cose fossero andate tanto innanzi. Si crede in somma, come dico, e ragionevolmente, che questo Gran-Signore da ora innanzi aborrirà la guerra , e che non sarà per farla se non sforzato, nè per man sua , nè con la persona sua , ma per mano d’altri come quest’anno, che avendo divulgato di voler andare in persona in Ungheria, si risol vette poi di mandare Achmet-pascià *. Ma perchè non basta aver detto dell’animo del Gran-Signore in generale che sia inclinato alla pace, dirò ancora, sebbene sia diftìcil cosa il conoscere i segreti dei principi, la disposizione dell’animo suo versoi principi cristiani, li quali son cinque che s’abbia egli in maggiore considerazione; cioè, l’imperatore, il re di Francia, il re dei Romani, il re di Polonia, e vostra serenità; che del sommo pontefice e dell’Alemagua la poco caso, e dicono i Turchi che i Tedeschi non son buoni a niente, e che sempre sono stati rotti da loro. i L’anno i55a. a Cade qui in acconcio l’antico detto: Fata volentei ducunt , noi ente.i trahuni : avvegnaché Sulimuuo venisse appunto a morire sul campo.