184 cessità, c si ha quasi una certezza che dalli merendanti, e dalli Turchi medesimi, debbano esser condotti i lru-menti in questa città. Ricordo però riverentemente a vostra serenità che questa provvisione ella deliberi di farla siffatta e cosi per tempo, che l’avviso possa andare ili Costantinopoli innanzi che le navi prendano partito. Ed in proposito di frumenti mi ricordo avere scritto alla serenità vostra, che dal signor Achmet, ora primo pascià, per sue lettere d’Aleppo, e dagli agenti suoi che erano in Costantinopoli, fui ricercato con molta istanza, ed in servizio particolare, che fossi contento di levargli certa quantità di frumenti che si trova aver delle sue entrate, offerendomi di aspettare il pagamento quando non avessi avuto il modo di soddisfarlo di subito: ed essendomi io scusato di non aver alcun ordine da vostra serenità, non avendone ella, per grazia di Dio, bisogno, mi fu risposto da detti agenti che siccome vostra serenità in tempo di bisogno ne faria la richiesta e ne sarebbe anco compiaciuta, così ora il suo padrone voleva conoscere questo servizio in grazia particolare. L’istessa richiesta mi fu fatta anco dagli agenti della sultana, moglie del signor Rustan-pascià, ma da vostra serenità non ebbi ordine alcuno. Questa abbondanza di biade, che quasi ogni anno è nel paese del Gran-Signore, non viene già perchè li terreni siano meglio lavorali di quello che sono li nostri, ma perchè essendo il paese grande e non molto pieno di gente, il contadino non è astretto di seminare il medesimo campo ogni anno; oltre che anco il campo essendo vacuo di arbori, che da noi si mettono per causa delle viti, di necessità dà maggior ritratto dalle seminagioni fatte. E stala anco da molti anni in qua conosciuta