78 unigenito, che par clic di ragione gli debba venir 1 imperio, la fama che ha di valoroso, liberale, e giusto, fa che ognuno lo brama. Non passa alcun giannizzero, nè altro schiavo del Gran-Signore per il suo paese, al quale non doni, e non l’accarezzi tanto che si parta benissimo contento e soddisfatto; e così s’è andato acquistando quel gran nome die ha, ed in ogni lor bisogno hanno li giannizzeri ove ricorrere, e del suo governo non vengono mai richiami alla Porta. Manda spesso a donare al padre bellissimi cavalli, e ritiene al suo padre qualche migliajo di ducati, il che non gli dispiace. Una cosa è ammirabile in lui fin ora, che in tanto favore qual si conosce avere, non si abbia mai suspicato che abbia tentato di far novità alcuna contro il padre, e stando li fratelli dell’altra madre così vicini a Costantinopoli, ed uno anco nel serraglio, esso però stia quieto. Come ho detto, è universale opinione che all’imperio debba succedere sultan Mustafà. Ma potrebbero però esservi diversi accidenli della fortuna che lo facessero cascare sopra sultano Selim (che gli altri due s’hanno in poca considerazione), ed i disegni tulli della madre, che è cosi cara al Gran-Signore, e quelli di Ruslan che ha tanta autorità, non intendono ad altro che a questo fine, di far, in caso di morte, erede Selim cognato suo. Di qui è che il pascià cerca di metter negli uffizj d’importanza tutte persone che dipendano da lui, come sono i sangiac, ì’agà dei giannizzeri, e il capitano di mare ch’èsuo fratello, il quale egli farà continuare in questo uffizio per questo rispetto, o levandolo vi metterà persona sua confidente, perchè a proibir sultano Mustafà