iGi conosciuto da molti, che lo dicono pubblicamente. L’altro rispetto è perchè sebbene il nome cristiano, il che io dico culi mio grandissimo dolore, abbia perduto in parte della riputazione e credito che aveva appressi lu nazione turchesca innanzi l’ultima guerra, essendo stato conosciuto da loro con l’esperienza quello che possa far la lega dell’ imperatore, del pontefice, e di vostra serenità, nientedimeno sua maestà dubita che dimostrandosi inimica di questo eccellentissimo dominio, esso non riunisca le forze sue con quelle dell’imperatore, e massimamente in tempo ch’ella si trovi lontana da Costantinopoli, occupata in alcun’altra impresa; il che ella giudica che sia in potestà della serenità vostra, ed io penso che sia bene che così ella creda, acciò abbia maggior rispetto alle cose di questo stato. E sebbene 11011 manchino alcuni che le facciano intendere che vostra serenità inai si potrebbe ridurre a far quest’ unione, anzi che più presto tollererebbe ogni ingiuria, che venire un’altra fiata ad aperta guerra con essa maestà, nientedimeno le signorie vostre eccellentissime siano sicure che il nome loro è stimato per quello che veramente è, e giudico che per questa principal causa sua maestà mi dicesse, quando nell’esercito in presenza di tutta la sua Porta le baciai la mano per pigliar licenza , eh’ella voleva conservar l’amicizia e pace con questa eccellentissima repubblica, perchè l’aveva per amica. Dalle quali parole delle da sua maestà, contro il suo costume (essendo solita ovvero di non rispondere, ovvero per risposta dire una sola parola, sì come io scrissi alla serenità vostra) e dalle cause anco clic io ho detto, se però da quelle e dalli segni si può far giudizio dell’animo di un principe, stimo che ella abbia animo di conservar questa pace. Ciò non pertanto li miro/. III. ii