3(>5 mente verso questo illustrissimo stato, siccome io ho potuto comprendere dalli negozi che ho trattato seco, e dalle parole efficacissime che diceva. Ha d’ entrata di timaro dal Gran-Signore trenta mila zecchini, ma è poi molto ricco di acquisti. Vive con gran pompa, e quantità di schiavi al numero di più di cinquecento, con i quali a tempo di guerra va al servizio del Gran-Signore senza alcuno stipendio del tesoro; i quali vestono con una scuffia simile a quella dei giannizzeri, col pendone di metallo in fronte, che fa bellissimo vedere. Il secondo pascià è Piali, che ha un’altra figliuola del Gran-Siguore per moglie, della quale ha diversi figli maschi. Fu Piali capitano generale del mare alla rotta delle Gerbe, e di Cadice in Spagna, e si trovò nell’impresa di Malta con questo stesso grado, ed è tenuto buon marinaro, e valente soldato. Può avere da cinquanta in cinquantun’ anni. E stato egli molto beneficato dalla fortuna, perchè fu già trovato in un fosso nelli confini dell’Ungheria infermo ed abbandonato al tempo di una spedizione di sultan Solimano. Non è molto affezionato a questo stato, nè io saprei che modo si potesse tenere per riconciliarselo, per l’estrema malignità che si scuo-pre in lui. Ha di timaro venticinque mila zecchini, e vive onoratamente con buona somma di schiavi. Il terzo pascià è chiamato Tas, che ha pur egli per moglie una figlia della sultana, sorella di questo presenle Gran-Signore, che fu moglie di Rustan-pascià, ed è uomo ili anni cinquanta, di nazione tedesca, assai affabile e grato, di natura nobile, e di costumi civili. Procura di vivere in grazia del popolo, perchè spera, a mio giudizio, dopo la morte di Mehemet, per mezzo del favore della sultana, ascendere al primo grado. E piuttosto di