253 che camminava non poteva fare quella strada da Cara-hamid a Van in meno di venticinque o trenta giornate. Ma non seguitarono il viaggio per Van, e tenendosi alla parte manca si ridussero dopo qualche giornata a un luogo pieno di fonti d’ acqua viva , nel quale si riposò l’esercito alquanti giorni, e dopo si pose a passare un monte per una stretta e diffìcile e faticosa via, nella quale perirono molti animali, e quelli che passarono patirono grandemente, onde fu forza di riposare un’altra fiata l’esercito. Dopo levati da quel luogo s’incamminarono alla volta d’Erzerum, che è molto fuori della strada che facevano, perchè siccome il loro viaggio era di ponente a levante, si volsero tornando da ostro a tramontana. La causa perchè ciò facessero fu perchè seppero che il Sofì avendo intesa la venuta dell’esercito, nel quale era la persona del Gran-Signore, alla volta di Tauris per la via di Van, aveva mandato Ismaele suo figliuolo, che è un giovine molto ben disposto e valoroso, con quindici mila cavalli alla volta di alcune montagne, che sono tra la strada che doveva fare il Gran-Signore e quella che far doveva il beilerbei di Grecia, tenendo il mezzo delle quali montagne, comodamente da loro che sanno benissimo i passi di quelle, si poteva all’11110 e all’altro esercito andare, e comodamente con pochi uomini e con poca fatica vietare che un esercito all’altro desse ajuto; ed il Sofi frattanto si accomodava in modo da andare a fronte di quale di questi eserciti più gli piacesse. Onde i Turchi dubitando che il Sofì non facesse a loro quello che essi disegnavano fare a lui, mutarono proposito, e deliberarono di unirsi insieme, e andare uniti a fronte dell’ inimico, che si lasciava intendere di voler fare giornata. E poiché l’esercito turchesco meglio