43G può facilmente comprendere da quello che io ora dirò; cioè, che essendo in guerra ardentissima con il re di Spagna, non temè nel medesimo tempo di minacciare l’imperatore con l’armi in Ungheria; nè si cura di lasciare mal soddisfatti di sè li signori Veneziani, non restituendo loro i territorj di Dalmazia, secondo i patti della pace; nè stima di offendere iPolacchi,protestando loro la guerra se non eleggeranno per loro re il Transilvano, o uno di loro medesimi, quasi che gli fossero sudditi Nè resta di offendere con il medesimo pretesto il re di Francia, procurando gli sia levata la corona di Polonia, ed il Moscovita, non ostante che sia per essergli data Con la santità del papa è in continua guerra, nè è il papa in alcun credito appresso il Turco; perciocché, sebbene innanzi questa ultima guerra era in qualche stima, credendosi che avesse autorità di unire tutti li principi cristiani a danno degl’infedeli, ora ha persa tutta questa riputazione, essendosi visto effetto contrario nella lega e nella pace. Dimodoché è necessario concludere per tutti questi rispetti che ho detto, che o il Turco si stimi eguale anzi superiore di forze a tutti i principi cristiani, non guardandosi di offenderli tutti in un medesimo tempo, ovvero che li conosca cosi disuniti tra loro che sia certo non potersi in alcun tempo congiungere ai danni suoi. * Questa Relazione fu scritta precisamente poco dopo la morte di Carlo IX dì Francia (3o Maggio 1fIuale successe il fratello Enrico clic era re di Polonia, e poco prima della morte di Selim che mancò alla fine di questo medesimo anno. a 11 Moscovita perde la causa di quella successione, e fu eletto il Trau-silvano Stefano Battori.