3 >4 maniera, che terreni paludosi, e dall’acque continuamente coperti, ora s’erano ridotti in fertilissime possessioni, dalle quali se ne cavava tanta quantità di grano, che suppliva al nostro bisogno, onde noi gli dovevamo aver grande obbligo, poiché erano stati cagione che ora abbiamo il grano in casa nostra senza dimandarlo, nè cercarlo da altri, e tant’oro che si mandava in levante per quest’elle Ito, ora resta tutto dentro lo stato nostro; al che il pascià aprì molto le orecchie, volendo intendere alcuni particolari sopra il modo che si aveva tenuto in bonificar quelli terreni. E così come allora per altri rispetti non conveniva fare altra richiesta, così al presente si potrebbe procedere con altri termini atti ad ottener tratte per ogni quantità di frumenti. Avendo fin qui ragionalo della grandezza dell’impero, delle forze, del danaro, e delle vettovaglie, parrai a proposito per finire questa prima parte, dire anco brevemente qualche condizione delle contrarie alla fortezza e sicurtà di quell’impero. Esso non è fortificato in parte alcuna in quel modo che oggi si richiede all’uso della guerra, e ciò forse procede e dalla poca cognizione che hanno di fortificare, e dall’avarizia loro naturale, ma forse più si deve credere dalla estimazione in che essi tengono sé medesimi, confidandosi tanto nelle forze che essi possono mettere in campagna, che si persuadono non aver bisogno d’altri ripari, sì come è stato sempre costume di quelli che hanno dominato l’Orienle, onde quello stato resta senza fortificazione. Pur questa sarebbe loro tanto più necessaria, quanto che tutti lì popoli soggetti sono nemici loro, e massimamente quella parte che risguarda a ponente, la quale non solo confina con i principi cristiani, ma è anco tutta abitala da