dili delli cristiani, sapendo che gli è avuto molto rispetto, così per le molte giurisdizioni, come per non dar loro causa che diventino ribelli, danno quella obbedienza che il principe si acquista con la sua bontà e giustizia. Tiene questo Gran-Signore, per conservazione del suo imperio, amicizia e pace col re di Francia, col re di Polonia, con questa eccellentissima repubblica, e con il duca di Moscovia. Non tien molto conto del pontefice, nè d’alcun principe di Germania, come quelli dalli quali non gli pare di poter esser offeso, nè anco potersi servire delle forze loro in alcuna occasione. Con il re di Francia tiene amicizia, come quello che essendo naturale e prossimo inimico dell’imperatore, con il quale sua maestà vuole avere continua guerra, non possa mai accordarsi con lui, per le molte cause che sono di discordia fra loro, e che perciò lo debba tenere in continua guerra, ed esso Gran-Signore possa esser sicuro di non aver mai impedimento alcuno a poter senza timore e sospizione andar a quale impresa gli pare; oltre che spera di poter avere per mezzo delli ministridiquella maestà comodità grande ad intender facilmente li governi e secreti di cadaun altro principe. Per conservar quest’amicizia non ha mancato gii anni passati di compiacele il re del servizio della sua armata, ed accomodato anco li di lui ministri di danari, quando ne hanno avuto bisogno, e medesimamente poste in ordine le proprie galere, quando sono andate in Costantinopoli, di tutte le cose che quello ha ricercato; per il che servendosi l’una maestà dell’ opera e potere dell’altra, si tiene che questa amicizia abbia a durare, e che difficilmente si possa interrompere. Con il serenissimo re di Polonia tiene e conserva