¡55 di Rodi, tenuta per molti anni dalli cavalieri di Sun Giovanni, essendovi andato in persona con potentissima armata e grandissimo numero di gente, della quale isola dopo l’assedio di mesi sei ottenne il possesso, con volontà però del Gran-Maestro, e di tutti li cavalieri, li quali, parendo loro di non potere sostener l’assedio per il mancamento delle vettovaglie, nè resistere alli grandi e continui assalti nelli quali mancarono li migliori soldati, e massimamente non avendo speranza di poter aver aiuto da banda alcuna, elessero per minor male più presto di salvare la vila e la roba a miglior fortunaj con speranza di poter avere occasione di vendicarsi, che di voler resistere con certezza di perdere l’isola e la vita. Deliberò anco sua maestà far nel i5aG l’impresa contro Lodovico re di Ungheria, nella quale impresa ruppe esso re, il quale per maggior sua disgrazia, pensando di salvar la vita con la fuga, si allogò in una palude. Dappoi, nel 1529, vedendo essergli «aperta la strada alla rovina di Germania, tentò l’impresa di Vienna, la quale sebbene, per grazia di Dio, non gli successe, e fosse sforzato di ritirarsi con molto suo danno, essendo andato in soccorso il serenissimo presente imperator Carlo V con potentissimo esercito, non però sua maestà nerestò si sbigottita,ch’essendogli restata fissa nella memoria quella ritirata, non abbia dappoi cercato con ogni occasione di farsi padrone di molte città, siccome gli è successo: poiché nel 1541 prese Buda, e poi Albaregale, Strigonia, ed altre città e luoghi dell'Ungheria, ed ultimamente, nell’anno i55a, Temesvar, e Lippa, città poste nella Transilvania ; talmente che essendo fatto padrone di molto paese dall’una e dall altra parte del Danubio, e tenendo ora il confine del suo stato