i G3 cinquanta mila uomini a cavallo, buoni ed alti a combattere. Con il serenissimo presente imperatore ha ed avrà sempre naturale inimicizia; il quale se bene dai Turchi e dalli grandi 11011 sia nominalo con nome d’imperatore, ma di Spagna, che vuol dire signor di Spagna, non però aborriscono tanto questo nome, che non aimneltuno che in loro presenza sia nominato per tale, cosa che prima non facevano. Ciò 11011 pertanto senza dubbio lo temono, sapendo sua maestà essere il maggior principe che sia in cristianità, e sapendo che ili continuo ha potere di metter insieme cinquanta sino in sessa 11 la galere: e perciò desidera grandemente il Signor Turco che quella maestà di continuo sia occupala in guerra con altri principi, acciò 11011 possa voltar l’animo e le forze sue contra di lui, e per questa causa principalmente tiene amicizia, come ho dello, col re di Francia. Col serenissimo re dei Romani 11011 tiene quella naturale e crudele inimicizia che tiene con l’imperatore suo fratello, non facendone molto conto, per le molle rotte che gli ha dato, e non lo tenendo per signore di gran valor e virtù nelle armi. E però fu contenta sua maestà, per rispetto dell’imperatore suo fratello, e per dimostrar l’animo suo buono, siccome mi disse il signor Rustan, di licenziare l’ambasciatore e conceder le tregue, ed avrebbe anco per li medesimi rispetti fatto pace subito che fu richiesta per dello ambasciatore, se esso serenissimo re dei Romani fosse stato contento di lasciar libero il regno della Transilvania al figliuolo del re Giovanni, al quale ella portava affezione, e verso il quale le par quasi di esser tenuta a 11011 mancare, essendo tagliuolo d’uno che le è sialo fedele amico. E ben mi