4o5 villa vicina a Ragusi, di sangue basso. Fu costui aiuto del curato di S. Saba nella Bosnia, di dove fu levato dai ministri del Turco nel numero dei giovani della decima. Fu posto nel serraglio, ed ebbe in modo la fortuna prospera, che giunse al grado di pascià conia grazia di Solimano, il quale gli diede per moglie una figliuola dell’imperatore presente, e lo fece primo visir due anni innanzi la morte sua. E costui ora di settantanni incirca, sebbene esso dice averne solo cinquantacinque : c di statura grande, benissimo proporzionato; ha la barba folta, non molto lunga e grigia, e ripara alla canutezza tingendola. Ha volto nobile e virile; è destrismo e molto intendente dei negozj di stato per la lunga pratica che ne ha, non già per natura, la quale è collerica, e già pochi anni riusciva con ognuno molto rustico, dovechè ora soddisfa a tutti e con la pazienza nell’udire, e con la dolcezza e maestà delle parole. È molto amato dal Gran-Signore, e molto stimato per la prudenza, e lunga pratica delle cose di stato, per le quali cose tutte gli lascia il Gran-Signore tutto il peso del governo, e in ogni cosa comanda secondo il giudizio di lui. Con tutto ciò non si assicura tanto Mehe-met della grazia del Gran-Signore, cheardisca parlargli senza qualche timore, conoscendo la natura di lui ; ed esso pascià disse in certa occasione, che sebbene conosceva poter molto col Gran-Signore, non ardirebbe però dirgli, se gli commettesse che si armassero duemila galere, che lo stato di sua maestà non fosse bastante per farle. Nasce questa sua timidità, parte per la natura del Gran-Signore, come ho detto, e parte per emulazione degli altri pascià, perciochè giornalmente è invidiato da tutti per il principal governo che ha, e per