384 delle Alpi, 5G0 uomini in totalità, doveva esplorare tulio il terreno del centro, cioè a destra e a sinistra del Canale di Yalle compreso Ira Adige, Cavanclla ed il Gorzone. La terza lilialmente, comandata dal tenente colonnello Colui e composta di 140 uomini della sua Legione, aveva l’incarico di battere il terreno sulla sinistra, cioè ira Busiola, il mare e l’Adige. Date in tal modo le disposizioni, incaricai la Marina di guerra ed il Comandante del Genio, maggiore Chiavacci, del passaggio da operarsi di tutta questa truppa del Brenta, passaggio difficilissimo, privi come siamo d’ appositi ponti e barche a tal uopo destinate. All’ alba del giorno 22 tutta la truppa era in movimento al di là del Brenta; da Brondolo io poteva dominare i varii movimenti della medesima, pronto a dare le disposizioni che le circostanze avessero richiesto. La spedizione incontrò ovunque l’inimico, c ovunque lo respinse e gli fece soffrire perdite, facendo pure in questo incontro conoscere quanto sia il coraggio e valore della nostra truppa e degli ufficiali che la dirigono e comandano. La prima colonna ebbe lo scontro di rimpello a Civè : tenuto l’inimico iu rispetto dalla nostra avanguardia con un vivo e costante fuoco di fucilate, il corpo principale della colonna potè spingersi innanzi a Treponli ed operare le requisizioni in tutti i circostanti terreni con esito favorevolissimo, dopo di che la colonna si ripiegò con ordine militare verso Brondolo, sostenendo con imperturbabile sangue freddo il raddoppialo attacco dello inimico, il quale ricevuti rinforzi, ed usando di una batteria di razzi, tentò invano d’impedirlo. La seconda colonna trovò l’inimico a Cavanella, a destra dell’Adige, il quale aperse pel primo il fuoco, ma di niun danno ai nostri, riparali dai parapetti del forte: il nemico ebbe le sentinelle morte; frattanto le ordinate requisizioni ebbero pieno e f Fé Ilo, ed il ritorno venne con lutto ordine effettualo sotto il vivo fuoco del nemico, che discendeva in forza di oltre 550 uomini, comluccndosi dietro un pezzo d’artiglieria, che non ebbe tempo d’impiegare. La colonna del tenente colonnello Calvi, oltrepassalo l’Adige, operò le ordinatele requisizioni, indi ripiegandosi sopra porto Caleri, fece prigioniero l’intiero corpo austriaco ivi stanzialo, e che oppose viva ma imitile resistenza; arrestò [iure il nominato Fincenzo bèlluzzi, uomo il indole perversa e fautore austriaco, che verrà quanto prima a codesta parte inviato. L’esito della spedizione fu l’approvvigionamento di 300 animali bovini, A majali, 12 cavalli di varia età, e di più grande quantità di provvigioni in vino, uova, pollame ecc. che approfittando dell’occasione penetrarono a man salva in Chioggia. Inoltre otto nemici prigionieri, fra cui un caporale, un sotlo caporale, due caichisli, i quali, destri al remo, sono destinati a condurre le pattuglie austriache lungo i fiumi e canali. Oltreciò il nemico deve aver sofferto non poche perdite, sì i» morti, che in feriti. Dal canto nostro non abbiamo a deplorare che la perdita d’ un sol uomo, il comune del 2. reggimento, Pietro Doni, colpito da uua palla nel petto nello scontro di Civè.