149 Alle ore 42 meridiane un drappello formato dallo Stato Maggiore suddetto si è mosso per andare a prendere il Vessillo che preceduto dal Concerto Civico e fra due ale di Artiglieri Civici ed altri bassiuffiziali di linea, porlato da un Tenente del 6. Battaglione Civico e seguito dallo Stato Maggiore ha riscosso gli onori militari dal suo apparire sulla piazza lino al punto centrico della Corte. ITALIA LIBERA ED UNA è il motto che si legge a traverso de’tre cari nostri colori, e sulle due bende della bianca cravatta di raso si legge VENEZIA — a ROMA — Decembre 4848. In ambedue le estremità delle bende vedesi una elegante corona Civica in foglie verdi simboleggianti le cittadine speranze che ogni Italiano nutre nel fondo dell’anima. Quali commozioni, quante idee abbia in noi risvegliato quell’adorato vessillo, può solo concepirlo chi sa d’avere un cuore e ue sente i palpili in questo momento. Si doveva andare alla Piazza del Popolo. Un drappello di Dragoni apriva la marcia; seguiva un «plotone di Civica; tre plotoni di Zappatori Civici; il concerto Civico; quindi il gruppo della Bandiera con lo Stalo Maggiore preceduto dal bravo General Rovero. Seguiva la Civica, la Speranza, la truppa di linea e Carabinieri, Il Convoglio passando per la via del Babuino è giunto alla piazza del Popolo ove era atteso da’Circoli Popolare, Romano e de’Commercianti, dal Battaglione Universitario e Legione Romana, i quali corpi collocatisi ciascuno nel suo posto si è continuata la marcia verso il Campidoglio circondali da un popolo immenso che cantava l'inno popolare. « Figli d’Italia all’armi. » Alle falde del Sacro Monte si fece fare allo alla Civica ed a lullo il seguilo, serrandola in massa, ed il gruppo della Bandiera ha proceduto sulla vetta del Monte dove si vedevano imponenti le 14 Bandiere di Roma già decorate di cravatta Italiana. Una deputazione della Magistratura romana è venuta ad incontrare alla porta il Vessillo e precedendolo, e seguito dallo stato Maggiore ed Ufficialità di ogni arma si -è giunti nella gran Sala del Campidoglio. Ivi l’abbate G. B. Rambaldi di Treviso lo ha presentato alla Magistratura romana accompagnandolo colle seguenti parole : » Venezia, o Illustre Senato, per mezzo del suo Circolo Italiano, sempre eguale a sè stessa nei nobili ed alti sentimenti che dovunque la onorano, ha voluto perpetuare la sua riconoscenza verso le truppe romane che spontanee e valorose si prestarono nei scorsi mesi alla sua difesa con questo vessillo che Essa donò a Roma, e che io unitamente <1 molti vostri Concittadini ed alcuni veneti che qui si trovano, avendo essi ciò desiderato, con somma esultanza a Voi consegniamo quali rappresentanti questa eterna Città; affinché, come è il voto di Venezia, sia serbalo e custodito in Campidoglio ove sempre convennero le maggiori glorie del Mondo.