in alterabile sovranità dei popoli. Bisogna anzi tutto che siamo appien risoluti a far rispettare il principio, alinea questo, del non intervento. Se i Romani tengono testa alla procella; se i Romani oppongono una diga coraggiosa all’invasione dell’Austria, bisogna che noi giungiamo in Italia per dire agli Austriaci: « Non andrete più oltre; la bandiera della Francia si pone di fronte alla \ostra, per impedire che andiate a comprimere un popolo, eh’è padrone di far in casa propria ciò che gli convien meglio di fare. » E, permettetemi di dirvelo, terminando: se io sono salito in questa bigoncia, ci son salito perchè aveva quest’apprensione che, invece d’andar a porre la bandiera tricolore in faccia agli Austriaci, non le fosse inflitto il disonore d’andarla a porre a fianco dell’Austria e nel medesimo campo. Ecco qual era il mio timore; ecco quali erano le apprensioni di un gran numero dei membri di quest’Assemblea . ... (A sinistra: Sì! si!) E domando, a questo riguardo, al sig. presidente del Consiglio una spiegazione formale, un impegno solenne, in virtù del quale ci sarà permesso di approvare ciò ch’ei ci chiede, ma senza del quale dovremmo rifiutargli oggi il voto di fiducia, ch’ei sollecita dall’Assemblea. (Approvazione a sinistra. ) Il cittadino Odilon Uarrot, ministro della giustizia: Mi sia permesso prima di salutare come un avventurato sentimento, rallegrandomi come d’una forza pel mio paese, 1’unanimità che si è manifestata nella giunta. Parecchi membri al banco della giunta: Sull’urgenza soltanto! Il cittadino Grevi/: La giunta fu unanime sulla question dell’urgenza. Il cittadino ministro della giustizia: Bene, rettificherò il mio detto. No, non ci lu unanimità nella giunta; ma è già molto che vi sia accordo fra essa giunta ed il governo, e che, in tal questione di dignità, d’utile della Francia, tulle le dissidenze di partito siano state obbliate, per fondersi nel sentimento del patriottismo e della devozione al paese. Quest’è una forza, il ripeto; e tutto ciò che presenta all’Europa lo spettacolo di tale abnegazione patriottica, di tal disposizione, nel giorno d’una peripezia qualunque, a congiungere lutte le forze per uno scopo connine, è un avvenimento felice. Ora, si chieggono spiegazioni al governo, o piuttosto si chiede ch’ei •'¡produca alla bigoncia le spiegazioni ch’egli ha già date nella giunta; ci si domanda particolarmente di dichiarare se andiamo, sì o no. in Italia per unire la nostra bandiera a quella d’uu’ altra potenza, dell’Austria, poich’ella fu nominata. Non proviamo nessun imbarazzo a rispondere; e non so, in verità, se fosse necessario provocare una risposta su tal questione. Voci dal fondo della sala: Sì, sì! (Agitazione.) Il cittadino ministro: 11 governo francese, nella spedizione per la quale \i si domanda un assegnamento, non prese consiglio se non da sè stesso, da’suoi interessi e dalla sua dignità. La sua azione gii è propria, la sua azione è indipendente, isolala. Se il governo francese volesse favorire l’azione d’un governo straniero, dell’Austria, farebbe ciò che certe persone gli consigliano: 3Ì asterrebbe; uè altro mezzo sarebbe più efficace di questo a favorire l’azione esclusiva di quel governo nelle cose