320 le declamazioni. Questa discussione si è abbastanza prolungala; bisogna venire a conclusioni formali; e poiché forse abbiamo avuto un torto, noi che abbiamo assunto la difficile malleveria d’andare ad interporsi fra passioni nemiche, che non erano la verità e la ragione, nè l’interesse del paese; poiché abbiamo assunto la missione difficile d’andar ad imporre a quelle passioni il sacrifizio d’una conciliazione ragionevole e liberale (Imissimo! benissimo!); poiché siam nel cimento per ciò appunto che accettavamo tal missione, sempre malagevole in questo mondo, d’interporsi fra partiti esaltali; poiché abbiamo assunto questa missione difficile, e siamo risoluti ad adempierla secondo lo spirilo nel qual ci fu data, uopo è almeno che le difficoltà di questa missione non sieoo aggravate da equivoci, da dubbi, da incertezze, e che coloro, i quali vogliono che usciamo da tal condizione di giusto-mezzo, se volete, ma di giusto-mezzo nel suo più nobil significato, perchè è il significato della ragione e della libertà (benissimo! benissimo!); che coloro, dico, i quali vogliono trarre o gettare la nostra politica fuor di queste vie di moderazione e di buon senso, abbiano il coraggio di tradurre l’opinion loro a questa bigoncia, come fece il sig. Ledru-Rollin, e di provocare un voto formale da quest’Assemblea. (Benissimo ! benissimo !) 11 sig. Clemente Tliomas : Signori, l’interpretazione, data alle mie parole dal presidente del Consiglio, tenderebbe a farmi passare agli occhi del paese per un uomo d’anarchia e che invoca la guerra civile. (No!) Non posso lasciar correre tale accusa. Una volta in vita mia fui obbligato a commescermi nella guerra civile, e sapete da qual parte mi son battuto. Oggi, come cittadino, ho detto a’ ministri : Badate, la vostra politica ci conduce ad una guerra civile. ( Benissimo!) Tale politica a oltranza e di cecità pare che non vi permetta più di ponderarne le conseguenze. 10 professo una profonda stima per l’animo del cittadino 0. Barrot: ho lungo tempo studialo la difesa della libertà ne’ discorsi eh’ egli ha proferiti per trent’ anni. Ma noi seguo più, quando il veggo farsi sostegno di quegli uomini i quali altro non sono che il tristo avanzo della reazione del 4815 (applausi); di quegli uomini, tante volte vintij e che cospirano sempre. (Benissimo! ) Io non ho cambiato la norma del mio contegno; e, se mai la libertà viene assalita, io sarò nelle file de’ suoi difensori. ( Benissimo ! ) 11 sig. Giulio Favre : Il sig. presidènte del Consiglio ha data una lezione a sè stesso. Egli ha detto che, in una discussione tanto solenne, era debito de’ partiti squarciar lutti i veli. Ha detto a coloro che il biasimano, che il sangue de’nostri soldati era stalo per essi una buona fortuna. (Molte voci: Slj ha osato dirlo!) Questo artifizio non è nuovo; noi lo conosciamo ; già da gran tempo il disprezzo pubblico ne fece giustizia. (Benissimo!) Questo arlifizio consiste nel calunniare ogni sentimento onorevole. Ma non bisogna che l’Assemblea cada nel laccio, che l’eloquenza del presidente del Consiglio le ha teso involontariamente. ( Lunga ilarità.)