72 18 Apì ile. DISCORSO del sig. Bastide, pronunziato all’Assemblea nazionale di Francia il 9 aprile corrente, mila indipendenza di Venezia. Parigi, 9 aprile 1849. Nulla tornata d’oggi dell’Assemblea Nazionale si è votato ad unanimità il progetto di bilancio del Ministro dell'istruzione pubblica. Poi l’ordine del giorno portò la discussione del bilancio del Ministro degli affari èsteri. 11 sig. Bastide così prese a parlare: « Cittadini rappresen-» tanti! Nelle discussioni che ebbero luogo in questa Assemblea, parecchi » oratori bau delto da quesla ringhiera, che la politica la quale fu se-» guita il 24 febbraio tendeva all’accettazione dei trattati del 1815. Pa-» rocchi altri andarono più olire; dissero che erausi da noi accettati, lo » dichiaro, al contrario, che noi abbiamo sempre protestato contro i » trattati del 1815: vale a dire conlre la proprietà dei popoli, cui si » attribuivano i re. » Negli avvenimenti che si sono prodotti, alcuni fatli vengono ad » attestare ciò che io asserisco. Un Governo regolare erasi stabilito a » Venezia; noi lo riconoscemmo, anzi mandammo vascelli per soccor-» rerlo. Se noi avessimo riconosciuto i trattati del 1815, certamente non » avremmo operalo a questo modo, perocché Venezia apparteneva all’Au-» stria. Era ciò dunque una protesta contro i Imitali. (Benissimo) Ora » permettetemi, o signori, di dire una parola sulla mediazione: questo » latto non fu apprezzato come doveva essere. La mediazione, da noi » off#la ed accettala dall’Austria, non era un intervento tra la Sardegna » e l’Austria, ma fra il re di Sardegna e i popoli d’Italia da una parte, » e i governi dell’Austria dall’altra. » Queste cose sono in un dispaccio che vi sarà comunicato. Cilta-» dini, io non prolungherò quesla rassegna retrospettiva degli alti del » Governo repubblicano; non avrei anzi presa la parola se non si trattasse » d’un fatto personale. Ma ho voluto ristabilire la verità, e provare, clic » non abbiamo deviato dalla linea dell’Assemblea nazionale. » Indi si passa a discutere i capitoli del bilancio, il quale è adottato a unanimità di voli, meno uno. Ad illustrazione del surriferito discorso, pubblichiamo un articolo dell’ esimio nostro Tommaseo, nel quale sono dichiarate le ragioni cui è appoggiata la indipendenza di Venezia. S. Marco. Nel gennaio ritornando di Francia, e passando dalle provincie soggette al Piemonte, io m’ero confermato nel credere inevitabile la sconfina: ed apersi subito a chi dovevo l’opinion mia, che Venezia avesse, per necessità dolorosa, a restringere l’intento suo alla propria indipendenza,