399 ¡1 posto di ministro Napoletano presso il gran duca di Toscana. ss E a clic dunque gl’improvvisi tuoi ordini e le tue seducenti lusinghe per rompere i nervi a questo grande italiano, o iniquo Borbone? Credi tu che i sentimenti d’un uomo d’onore valgano le tue bombe, il tuo oro e In sperpero dei tuoi svergognati brevetti? I sentimenti d’un uomo d’onore \ivouo là, dove è invano che tu cerchi raggiungerli o deturparli, vivono nel santuario della ragione e nelle profondità della coscienza, di do\e esce tremenda e spaventosa per te una parola, che grida al tuo nome maledizione e ignominia ! Alessandro Poerio, fido satellite del suo pianeta, con altri generosi clic sagrificarono affetti, sostanze e lucri all’Italia, mosse per le Venezie. Id oli! chi può narrare quai fossero i sentimenti di quello spirito gentili' e gagliardo allo appressarsi a queste incantate lagune, nel contemplare i prodigii d’un popolo libero, che da quattro assi congegnati fra l'aliga e la melma pervenne alle creazioni ed all’opera del palazzo dei Dogi, alle volte d’oro e di mosaico di questa orientale bellezza, ed a qucH’argine del mare, quasi onnipotente come il dito di Dio? Chi può narrare di quali affetti foss’egli commosso nell’udire, nel vedere e nel-F intendere col cuore le tradizioni, le memorie e i monumenti di questa donna dalle cento isole, e pensar che, se un tempo maritata al mare ruppe con miracolo di costanza la formidabile lega, ora vedova sfortunata resiste pure ed impera? Onore e difesa a questa magnanima ! . ... E già con ardente desiderio di pugna egli voleva partire per la spedizione di Cavallino, e, avutone il divieto, ne pianse di dolore. Però l’ora dell’azione pergiunge all'alba del 27 ottobre. Osservatelo! Condotto dal suo Generale in capo, dal ridotto N. 12 si spinge inosservato verso la colonna di dritta del comandante colonnello Zambeccari, ed avanzando fra i primi, è colpito da una palla di moschetto nella gamba destra. Osservatelo ! Come leone che diviene più fiero per la ferita, e non la cura, egli si avanza ognora più ; quand’ecco una palla di mitraglia gli trapassa il ginocchio e glielo frange. I nemici gli si avventano addosso, e colla stessa daga che ha in pugno il feriscono nella testa, quasi la spada austriaca non avesse potenza per abbattere quel generoso. Frattanto sopravvengono i nostri, c trovatolo giacente per terra, si fanno ad aiutarlo; ma lui grida loro : = non pensate più a me; andate, combattete per la santa causa. Scri-' crete ai miei che io sono morto onoratamente, ss Però allora non moriva. Gli si amputava la coscia dritta, e sotto a quei vivi tagli, dice il Generale nel suo ordine del giorno, che Alessandro Poerio discorreva della sua cara Italia, e ne discorreva collo stesso affetto che gli eroi di Plutarco avrebbero usato parlando di Atene e di Sparta. Poche ore prima che spirasse desiderò il sacerdote, e chiesto se avesse mai odiato qualcuno, rispondeva nessuno — sentire solo fatica ad amare i nemici d’Italia. Egli era un credente; ma un credente che sapeva d’esserlo. S vegliatissimo di mente, versato nella erudizione, colto nelle letterature e addottrinato nella filosofia e nello spirito delle leggi, con operosa intelligenza aveva reso ragionevole il suo ossequio di religione. Studiò l’uomo e la natura, e ne ritrasse la verità, la bontà c la bellezza delle cose.