Ili talin. Che s’intende per affrancamento dell’Italia? sicuro che non è 1’affrancamento di Roma, Firenze e Torino ; bisogna togliere all’ Austriaco il Lombardo-Veneto. Senza ciò l’affrancamento sarebbe nullo. (A sinistra: Sì! sì, sicuro !) Ebbene vi è qualcuno che abbia immaginato un mezzo di liberare il Lombardo-Veneto? lo dica allora, perchè io non vedo che la forza. Ed io lo confesso, temo la guerra, ma temo ancor più di farla e ciecamente. (Benissimo! benissimo!) Cosi dunque non c’è che un mezzo di affrancarla; cioè la forza: ed è perciò che io sollecito tutti a venir qua a spiegare seriamente se ciò che vogliono è l’entrata in Italia. Voi volete la guerra? Or bene! io voglio parlarvi come se dovessimo ad un tavolo discorrerne. La guerra quando non sia condotta, come a Torino, dai fanciulli ( essi si credono uomini, ma non sono che fanciulli ), la guerra ha delle esigenze, che bisogna apprezzare: la guerra, siete voi in istato di farla? Qui l’oratore dice, che quegli stessi che adesso vogliono la guerra, dicendo che non può essere generale, sostenevano il contrario prima del 20 febbraio. Egli aggiunge che, anche coll’Austria sola, sarebbe la guerra difficile; che, anche contro l’Austria sola, la Francia ebbe uopo per vincerla di Marengo e di Ilohenliuden. Ma oggi la guerra sarebbe europea. La Russia è entrata in Tran-silvania; essa ha dichiarato che, se una potenza interviene in Italia, interverrebbe subito aneli’essa. Una voce al fondo della sala : Ebbene ? Thiers: Voi vi fondate sull’alleanza dei popoli. . . Quando l’Italia lottava contro l’Austria, se vi era una nazione che avesse dovuto avere una simpatia, sarebbe stata l’Ungheria. Ebbene 1 gli Ungheresi si sono battuti energicamente contro gl’italiani. La massa dei popoli è adesso profondamente spaventata dalle rivoluzioni europee. Voi non avreste per voi che minorità agitata, e non il voto dei popoli. ( Agitazione a sinistra; consentimento a destra.) Io sfido qualunque uomo politico, conoscente lo stato dell’Europa, a negare epiesta verità .... Noi non dobbiamo essere indifferenti in alcun modo: ma io dico, togliete tulli gli artifìzn oratorii, che cosa volete? volete la guerra contro tutti, per una questione d’influenza. L’oratore continua ad osservare che, l’Italia essendo in gran parte indipendente, l’Austria non può opporsi ad una libertà crescente. Ma infine, dice egli, quando gl’Italiani avranno contralto lo spirito d’unione, quando la loro indipendenza sarà stata preparata, se l’Austria volesse impedire questo lavoro nazionale, la Francia dovrebbe opporvisi. Ecco ciò che ho sostenuto. Egli sostiene che il Lombardo e il Veneto non può esser libero che per In guerra; ch’egli temette un istante eh’essa scoppiasse al vedere i proclami di Làmartine; ma, egli dice, voi avete detto che popolo e pace e'a lo stesso; ebbene, noi da 18 anni dicevamo: popolo e pace è lo stesso ....