36 non si rimproveri al gabiuetto inglese d’aver esso proposto pel primo quella divisione. Se siffatto asserto non venisse contraddetto oflizialmeutu, 10 si potrebbe credere esatto, diverebbe fatto storico, il che noi non possiamo permettere. Noi non abbiamo uè voluto separare la Lombardia dal-l’Austria, nè preteso attribuire e dare la Lombardia al governo di Sardegna. Tale pensiero non avrebbe mai potuto sorgere in mente ad alcuno prima della rivoluzione francese, la quale fece precedere alle idee politiche una direzione affatto nuova. Il governo della regina nulla trascurò per indurre il governo sardo a restare a mezzo il cammino. Quando saranno prodotti i documenti, voi vedrete fra le altre comunicazioni di due governi di Francia ed Inghilterra colla Sardegna, che questa fu prevenuta dall’Inghilterra ed anco, in termini più energici, dalla Francia. » Lord Lansdowne osservò quindi assai gentilmente che se si poteva ottenere che le ostilità non venissero riprese, lo si deve alla viltà del governo francese, il quale nulla pretermise per opporre ostacoli alla Sardegna nella sua gloriosa ma infelice impresa ; che è facile biasimare il governo piemontese del passo ardito da lui fatto, ma che bisogna pure considerare le circostanze in cui trovavasi e l’influenza che gli avvenimenti contemporanei esercitarono in Italia. Esso termina esprimendo la speranza che il popolo francese, siccome il suo governo, riconoscerà che 11 suo onore e la sua prosperità hanno più a guadagnare alla pace che da una conflagrazione generale ; e dopo un discorso sconnesso di lord Brougham, che ripete a carico dell’Inghilterra quanto fu già detto e ridetto, la presentazione dei documenti venne riferita. Dalle parole di lord Lansdowne si può dedurre che se il gabinetto di S. Giacomo è scontento del re di Sardegna, perchè aveva ricominciata la guerra, lo è maggiormente dell’Austria, a cui perdonerà difficilmente la mistificazione del congresso di Brusselles. 8 Aprile. IL GIORNO 8 APRILE DEL 1848, CANTO DEI VOLONTAR1I DELLA LEGIONE BRENTA E BACCHIGLIONE. Della Patria fu sacra la voce AI figliuol delF Euganea convalle ; Con in petto il segnai della Croce; Corse alFarmi, e sui colli volò. Là di Sorio sul memore clivo, Fra l’alterno furiar delle palle Il valore d’Italia rivivo All’ Austriaco fellone mostrò.