142 11 sacrilìzio accetta, Scaglia la tua saetta Sul capo all’oppressor. — Salve le nostre vergini Sian dal nefando amplesso; Sorga i polluti talami A vendicar l’oppresso ; Spezzin redenti i popoli L’inverecondo laccio, Stringa un fraterno abbraccio L’universale amor. Cittadini, chi ha un brando l'affili, Chi ha un pugnai lo brandisca, coraggio! — Su, compiam lo sterminio dei vili Che ci oppresser con lungo servaggio ! Il Leon non più china la testa ; Ma tremendo nell’ira si desta! — Cittadini, il riscatto s’affretta; Sangue! morte! sterminio! vendetta! — Cantata, poesia di Arnaldo Fusinato, musica del maestro Francesco Malipiero. Donne. L’ora fatai s’approssima, All’armi allarmi, o forti; Noi v’affidiam la libera Bandiera dei risorti: Senza timor guardatela..... I suoi color son tre, Ed il leon dell’Adria Le stà vegliando al piè. Fino al supremo anelilo Dell’onor suo custodi, Dove il suo drappo sventoli Ivi accorrete, o prodi — Del tradimento il demone Più non le striscia al piè, Perchè il leon dell’Adria Le sta vegliando al piè. All’armi, all’armi, o forti; Noi v’affidiam la libera Bandiera dei risorti. —