478 a quel chiodo tanlo invocalo da tempo, stende il braccio e vorrebbe pur serrarlo nel proprio pugno .... — già lo tocca, lo afferra . . . . — ma la mano di marmo respinge la sua, lo ributta sul guanciale, e, levato in alto quel chiodo, glielo balte sul ironie, glielo conficca nel cranio, e fra ghignate di risa infernali i defunti che accerchiano il letto intuonano a coro: — « Quest’è il chiodo della corona ferrea di Monza. Ah! ah! ah! ah! della corona di Monza » — Convulso, grondante sudore e sangue, il re si divincola in inutili sforzi; tenta strappare quel ferro cosi acuto, cosi gelato che gli dilania il cervello .... — invano, invano; la punta del ferro si è spezzata fra Tossa; nessuno potrà toglierla mai, è forza ch’ei la porli con sè sempre, sempre, dappertutto, è forza che la sua testa si4 curvi sotto all’orrenda pressione, fino a che in quella testa si agiti una memoria, un pensiero. « Guardatelo ! guardatelo ! — gridano i morti — i nervi delle terapie raggrinzali dalla ferita danno a codesta faccia l’impronta di Caino bestemmiatile; guardatelo! guardatelo! Quando noi più non lo additeremo ai Viventi d’oggi, lo stigmata che gli sta scolpito sul fronte lo additerà alle generazioni dei viventi futuri, e dopo di quelle ad altre, ad altre, altre ancora, e dopo tutte le generazioni vissute, Iddio giudice lo riconoscerà per quel segno nel giorno della sentenza, e griderà allora ai defunti risorti, come noi sta notte gridiamo ai viventi assopiti: guardatelo, guardatelo! egli ha una corona sul capo! ah! ah! ah! ah ! - .-4 Sua maestà il re dorme. Oggi i suoi cortigiani si sussurrano all’orecchio che il re soffre, cha il re è maialo, che il re è avvelenato .... No, non è vero, non è vero.. Sua maestà il re dorme .... Lasciale passare la giustizia di Dio! VI. — II Papato e Pio IX. Il voto segreto e combattuto di tanti secoli, si e filialmente compiuto, e la parola del Vangelo con esso. Il papato ridivenne quale fu per otto secoli, i tempi più belli della sua gloria, istituzione cristiana, non temporale e monarchica. Pio IX era un uomo destinato da Dio, noi credemmo ad essere la salute d’Italia — lo fu invece al riordinamento e alla potenza della Chiesa futura. Ebbi sempre nell’orecchio la severa parola di Dante: Di’ oggimai che la Chiesa di Roma, Per confondere in sè duo reggimenti Cude nel fungo e sé brutta e la soma. (Purg., cant. 16) Si, la soma era caduta e bruttata, nè a rilevarla erano bastati Giu- lio II e Leone X, due grandi principi, Gregorio VII e Pio II, i due papi per eccellenza, i difensori de’ privilegii del Valicano. Nè la celebre boli® in Ccena Domini, lanciata da Paolo III contro gli oppositori dei privilegii papali, ristorò i diritti che la santa Sede volle in ogni tempo difen*