Í)G SUNTO DELLA SESSIONE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 51 MARZO 4849. « L’Assemblea nazionale nella sua seduta d’oggi, dopo una lunga discussione, alla quale presero parte il generale Cavaignaci signori Tliiers, Ledru-Rollin e Odilon Barrot, dopo aver respinto per una questione di priorità l’ordine del giorno Flocon, proposto nella seduta d’ieri, votò, alla maggioranza di 444 voti contro 520, l’ordine del giorno motivato del sig. Bixio, col quale vien lasciata al governo ogni latitudine e libertà d’azione negli affari d’Italia. « Quest’ordine del giorno è così concepito: « « L’Assemblea nazionale dichiara che, se, per meglio garantire l’integrità del territorio piemontese, e meglio tutelare gl’interessi e l’onore della Francia, il potere esecutivo credesse di prestare alle sue trattative l’appoggio di un’occupazione parziale e temporaria dell’Italia, troverebbe nell’Assemblea nazionale un intero concorso. » » « In questa guisa, l’Assemblea abbandonò il manifesto del sig. di Lamartine ed il suo proprio ordine del giorno del 24 maggio sull’affrancamento d’Italia, e permise al gabinetto di trattare coll’Austria e tutte le altre potenze, come a lui piacerà, su tutti gli affari d’Italia. « Alla fine della seduta, il ministero, se fu vittorioso sulla politica degli affari esterni, noi fu per quella dell’interno. Il ministro dell’interno imbaldanzito dai -124 voti di maggioranza sugli affari d’Italia, chiese che la terza lettura della legge sui club fosse messa all’ordine del giorno per lunedì, ma l’Assemblea decise che essa continuerebbe l’esame ed il voto del bilancio. » Sessione del 30 marzo. La seduta è aperta alle 12 e 4/2. L’Assemblea è numerosa, e vi si scorge una viva agitazione. Le tribune pubbliche e riservate sono piene; il corpo diplomatico occupa il suo luogo. Dopo che il sig. Barthélemij-Sauvaire ebbe deposto sul tavolo della presidenza il bilancio del ministero dei lavori pubblici, il sig. Bixio ascende alla tribuna, e così si esprime, in nome del Gomitato degli affari esteri, sugli affari d’Italia: « Il Gomitato degli affari esteri divide la commozione, che fece nascere in quest’Assemblea la notizia degli ultimi affari d’Italia. Il Gomitalo si riunì immediatamente, e dopo diverse deliberazioni, incaricò una sotto-Commìssione di fargli un rapporto, del quale io vi darò lettura. » Qui l’oratore discorre della sventura delle armi piemontesi, e poi soggiunge: a In questa condizione di cose noi abbiamo doveri verso noi stessi da .adempiere : la quistione divien francese. « L integrità del Piemonte è una condizione della nostra sicurezza. Sotto Luigi XIV, come sotto la repubblica, il passaggio del Ticino era considerato come tanto minaccioso quanto il passaggio del Varo. (Rumori.)