548 Questo dividendo sarà percepibile presso la Banca dal giorno 2 luglio p. v. in poi, mediante produzione delle Azioni e cofìtro ricevuta firmata di propria mano dell’ intestato. Le ricevute a stampa saranno rilasciata dalla Banca. Venezia 27 giugno ^ 8-49. Il presidente P. F. GIOVANELLI. Il reggente cassiere II reggente segretario A. Levi. G. Conti. 30 Giugno. CMiHO IH C1P0 DELLE TRUPPE HELLO STATO IEKET0 ORDINE DEL GIORNO. Venezia, 28 giugno 1849. La guerra, che ora facciamo, è al certo delle più dolorose. Quel perdere nelle giornate campali un prodigioso numero di combattenti, trascinati sotto le bandiere dalla forza e da personali vantaggi, non è lo stesso che il vedere le nostre file assottigliate dalla perdita di giovani, i quali rinunziando alle agiatezze onde godevano in famiglia, sono corsi alle armi, spinti d amore di libertà e d’indipendenza italica. II leggere il nome di essi tra i coperti di ferite gravi; o de’ mutilati, oppure tra gli estinti, è tale avvenimento che immerge nell’afflizione l’animo meno sensibile d’ogni duce. Ma ciò che sparge su di quello del vostro generale un qualche dolce, sono le particolarità che riferite gli vengono intorno gli alti sensi co’ quali o partono di vita, od affrontano le più dolorose amputazioni i nostri compagni d armi. Gli atti di eroismo, che osservavansi in parecchie giornate assai micidiali in Marghera, ripetersi ora di continuo nella batteria prima sul Ponte della strada ferrala. Ivi si gareggia di destrezza e di calma, mercè le quali virtù le artiglierie nemiche, superiori alle nostre di numero, non lo sono ne’risultamenti : ivi si manifesta il feroce volere di mai non cedere, di non dietreggiar mai. Il prode tenente colonnello Cosenz, di già tre volle ferito, che comanda il primo circondario fronteggiante gli Austriaci, riferisce ne’ suoi rapporti giornalieri azioni tali, che avvengono nell’accennata batteria, da onorare le pagine più gloriose della Grecia e di Roma. Perchè que’ da di là delle Alpi, i quali, por ismodata tendenza agl’interessi materiali ed a basso sentire, ponevano in forse il valore italiano, non sono presenti al valore della Venezia ? Il tenente colonnello Rosaroll jeri, sebbene soffrisse grave assalto di febbre, allontanar non si volle dalla batteria prima del Ponte. Alle tre pomeridiane, una bomba nemica scoppiar fece un deposito di polvere, e Rosaroll ne ripara immediatamente i danni, facendo continuare il fuoco de nostri pezzi. Cinque ore più tardi, mentre da sopra il parapetto egli osserva gli Austriaci, una palla fatale di cannone, strisciandogli la spalla