345 Pubblichiamo qui di seguilo cinque bolle di S. E. il Patriarca di Venezia, non pubblicate a suo tempo, sebbene attinenti alle circostanze per le quali ebbe cita questa raccolta. NOI JACOPO MONICO Cardinale Prete della Santa Romana Chiesa, del titolo dei SS. MM. Nereo ed Achilleo, per Divina misericordia Patriarca di Venezia, Primate della Dalmazia, Metropolita delle Provincie Veri., Abbate commendatario perpetuo di S. Cipriano di Murano ecc. ecc. ecc. Al venerabile Clero e dilettissimo Popolo della Città e Diocesi salute e benedizione. Nella gran lo Ita, che arde poco lungi di qua per la causa comune, non dobbiamo trascurar nulla di ciò che può accelerarne il felice successo. Mentre però le Autorità moderatrici della cosa pubblica apprestano i provvedimenti occorrevoli all’ uopo, mentre le nostre e le alleale milizie di tutta Italia congiungono le proprie forze a difesa delle più sacre e care cose che abbiamo, cooperiamo anche noi, o Dilettissimi, ognuno secondo le sue facoltà, al compimento dei pubblici voti. Chi col consiglio, chi col danaro, e chi colle armi concorrano tulti nel medesimo scopo di salvare la Patria, e la Patria fia salva. Ma gli umani sforzi, per quanto sieno poderosi e concordi, non riusciranno mai a buon fine, se non sieno benedetti da Dio. Dio solo, che s’intitola anche il Dio degli eserciti, è quegli che dirige i direttori delle battaglie, che infonde animo e forza ne’ combattenti, e che atterra , quando vuol, con un soffio le nemiche falangi. A Dio dunque ricorriamo innanzi a tutto, poniamo in Dio più che in noi la nostra fiducia, rendiamolo a noi propizio col pentimento dei nostri peccati, e con perseveranti e fervorose preghiere. Queste sono le armi, che il gran Sacerdote Eliachimo raccomandava ad Israello d’impugnare insieme colle armi materiali contro 1’ esercito Assirio. Ricordatevi, dicea loro, di Mosè, che pugnando non col ferro, ma coll’ orazione, sconfisse Amalecco baldanzoso della forza, e moltitudine delle sue armi e de’ suoi armati. (*) Allo stesso modo, conchiudea, cadranno i nemici tulti d5 Israello, se voi nell’ opera già cominciata rimar- i eie costanti. Seguiamo anche noi, o Dilettissimi, nelle circostanze presenti un esempio si ulile, che sta registrato nelle sacre carte a nostra istruzione: preghiamo, e perchè le nostre preghiere ascendano più gradite al Trono di Dio. mettiamole nelle mani della nostra grande Avvocata Maria, di cui abbiamo sperimentato anche in questi ultimi avvenimenti l’amoroso e validissimo patrocinio. A tale oggetto, avvisiamo, che sull’ aitar maggiore della Basilica di S. MARCO starà esposta alla pubblica venerazione la sacra Immagine di O Judith IV. .4,