267 Rammentatevi in quali congiunture si è prodotto il vostro voto sul-; assegnamento, per l’esercito di spedizione; vi era stato detto che la repubblica romana era quasi morente, ch’ella non era difesa se non da avventurieri, che il nostro esercito di spedizione sarebbe accollo fraternamente dalle popolazioni. Si diceva altresì : Gli Austriaci sono a due giornate di strada da lìoma; noi non possiamo permettere che una ristorazione si compia, senza che l’influsso della Francia pesi nella bilancia. Tutto ciò fa egli (orse giustificato dall’avvenimento? la repubblica romana era ella morta? fu ella difesa solamente da avventurieri, e non siamo noi andati a Roma per altro che per impedirvi le offese alla libertà italiana, come voleva il voto dell’ Assemblea? (Benissimo! a sinistra.) Che accadde? Dopo un bando fraterno, indirizzato dal sig. generale (Judiuot agli abitanti di Civitavecchia, noi disarmiamo la popolazione, c'impadroniamo dei forti, e il domani vien fuori un bando d’un tenore lutto diverso. Infine, senza aspettare d’essere chiamati, prima d’ogni intervento da parte dell’Austria o di Napoli, a malgrado delle gagliarde proteste della Costituente romana, andiamo a tentare d’impadronirci di Roma! (Interruzione. — Approvazione a sinistra.) Or quando l’Assemblea ha conosciuto questi fatti, ella giudicò che ita ingannata dal governo, o che il governo era ingannato ei medesimo. I.il in pari tempo dichiarò che la spedizione francese doveva essere ricondotta al vero suo scopo. Se codesti fatti sono veramente così accaduti, che bisogno abbiamo d aspettare l’arrivo dei dispacci? La lettera del sig. presidente dice: “ Perseverate. „ Ma io ni’indi-tizzo al primo magistrato della repubblica, e gli dico: Come! voi scrivete questa lettera cinque giorni dopo che la notizia della resistenza è arrivata? E la scrivete appunto il domani del giorno, in cui l’Assemblea ha dato il suo voto? Ah! siate franchi; quest’è che voi disapprovate quel voto. (Approvazione a sinistra.) Il vedete, io vo diritto al falto e non mi perdo in parole. (Risa.) Ricordo quel che fu convenuto, deciso, l’altra notte dall’Assemblea. Ella non ha voluto precisamente che le truppe fossero ricondotte a Civitavecchia, ma decise che il nostro esercito non doveva entrare in Roma per opprimere la repubblica. Or bene I io dico, io, che si lacera la nostra decisione, che si tradisce la repubblica (Mormorii. — Viva approvazione a sinistra.) Non abuserò di questa bigoncia; le congiunture son troppo gravi. Permettetemi solamente d’aggiungere alcune parole, indirizzate al gabinetto. Egli disse: Noi vogliamo eseguire sinceramente la risoluzione presa dall’Assemblea. Poi, il sig. presidente del Consiglio, nella fine del suo ^scorso, cercò d’eludere la questione, presentando i fatti a suo modo, e insistendo sul disastro toccato alle nostre truppe. Oh! sappiatelo; un disastro, in simili congiunture, non è punto 'ergognoso per esse. (Rimostranze.) No, no! esso non è una vergogna per le nostre truppe. (AT»oi>e rimostranze.)