338 E mentre il prego, il gemito A quell’aitar s’ergea, La grazia non piovea Sul letto del dolor? 0 immacolata Vergine, Madre di grazia eterna, Conserva in cor de’Veneti Quella virtù superna, Che nel sentirsi libero S’è desta in ogni petto Con quel sublime alletto Che ispira il patrio amor. Quando il suo popol vide Fatto di se signor? Ma questa terra eroica, Che regge ad ogni prova^ Dove le antiche glorie Pareggierà la nuova, Non esclamò - Miracolo Di Lei che ai forti arride PIETRO BELTRAME. 5 Giugno. LE PROCESSIONI. Il nostro popolo eminentemente religioso ha dato in questo mese prove non dubbie che libertà e religione non sono che un solo concetto, una parola sola. Il* despota dell’Austria neU’invasioue Lombardo-Veneta lascia impunemente che le sue orde vandaliche saccheggino e spoglino le chiese, bruttino fra le sozzure ed il fango gli oggetti più venerandi della nostra religione : il nostro popolo invece che i despoti chiamano anarchico, dopo aver pugnato valorosamente sul campo, corre agli altari di Dio, ed ailida alle preghiere ed al pianto la speranza della vittoria. 11 soldato ed il popolo corrono dal Dio delle battaglie e dalla Vergine delle Vittorie per ottenere la libertà, mentre i Croati spogliano i templi e gli altari per sopprimere la libertà. Noi la otterremo la indipendenza, la conserveremo la nostra bandiera perchè fu benedetta da Iddio ! Un popolo religioso è popolo libero. — II registrare tutti gli alti di religiosa pietà fatti dal popolo Veneziano in questi giorni di speranze e di sventure sarebbe impossibile; noi ci accontentiaftio solo di riportare la seguente lettera : Al Pregiatissimo Sig. D. Valentino Giacchetti Sacrista nella Basilica di S. Marco. « Le faccio tenere un pacco di candele che pregola far ardere <$-« nanzi V effigie della B. V. in S. Marco. « Gli offerenti sono i fanciulli e le fanciulle degli asili, i quali oltre « le candele offerte il giorno della processione, portarono a tale oggetto « pochi centesimi che le maestre raggranellarono assieme. « Con questi sentimenti di vera pietà è sperabile che la religione « e la divozione si conserveranno anche nell’età veniente. « Mi creda. » « Giovedì 31 maggio 1849. » Suo Obbed. Servitore « NICOLO’ PRIULI. »