105 che pretesero interessar*! un momento all’onore della Francia. Non vogliamo la guerra per la guerra. Non accetto la quistione posta in tal modo: ciò che vogliamo è l’onore e l’interesse della Francia. E se, come conseguenza, si deve fare la guerra, si faccia. Val meglio una nazione che si batte, che una nazione disonorata. (Nuovi applausi.) Se l’onore non si può conservare che a questo prezzo, il paese ci comprenderà quando gli diremo : noi abbiamo voluto con voi versare il nostro sangue, perchè una nazione spergiura è una nazione decaduta. Non siete voi più i figli del grande esercito? (A manca: Benissimo !) La guerra non possibile per la Francia! Qual nazione la fece meglio di essa? Il sig. Luigi Bonaparte, prima di diventar presidente della repubblica, diceva: « Ciò che vuoisi conservar alla Francia è il suo onore, ciò che difese mio zio, e per conservarlo essa farebbe più del possibile. » Io non domando se non che la Francia attenga le sue promesse. Domando che la questione sia posta in questo modo: non la guerra per la guerra, ma la guerra o la vergogna (bravo!) e assevero pel mio paese, poiché parmi che in questo istante la sua anima passi tutta nelle mie parole, assevero per lui, eh’esso preferisce la guerra alla vergogna. (Lunghi applausi a manca.) DISCORSO DEL SIG. ODILON BARROT, DETTO ALL’ASSEMBLEA STESSA NELLA SESSIONE MEDESIMA. Odilon-Barrot: Se la questione fosse posta nei termini, in cui 1’ ha posta l’onorevole Ledru-Rollin: se noi avessimo a scegliere fra la guerra e l’onore della Francia, amo credere che in quest’Assemblea non vi sarebbe nè discussione, nè dissenso. (Fero, benissimo!) Egli è perchè non è così posta, egli è perchè non è giusto il dire che l’onore della Francia sia impegnato, che il dibattimento si prosegue da due giorni, che la questione di pace o di guerra, lo dico senza troppo presumere del risultato, non ci divide seriamente in questa stessa Assemblea. L’onore della Francia sarebbe impegnato a riparare i profondi disastri che certi uomini hanno fatto sciaguratamente subire a questa nobil causa dell’indipendenza italiana! Perchè questi uomini avrebber distrutto quella poderosa federazione di stati, ch’era sorta al grido dell’indipendenza con forze ordinate, con un’ azione unica, che faceva fronte ad un governo regolare con forze regolari, che avea per sè le simpatie di tutta l’Europa; perchè si compromise con errori irreparabili, con impazienze colpevoli, quest’ammirabile situazione dell’indipendenza italiana, voi difeste, o signori, voi avreste il coraggio di dire che l’onore della Francia fosse interessato a versare il sangue de’suoi figli, a spargere i suoi tesori per riparare gli errori dei vostri clubisti, dei vostri demagoghi? No, mille volte no. Io non temo, dal mio canto, di fare un solenne appello alla coscienza del mìo paese: se vi sono simpatie in questo momento, in questo paese, sapete voi per chi sono queste simpatie? sono pel soldato, che morì co-