234 e assumer la parie d’una grande potenza, la quale non vuol che una piccola sia oppressa sollo il peso d’un esercito trionfante, proveniente dal settentrione o dal mezzodì? Ecco ciò che la Commissione ha inteso, ecco ciò che l’Assemblea ha compreso; e, se c’era un pensiero celato nelle parole del sig. ministro, e’ sia maledetto, quel pensiero, poiché ei fece versare il sangue francese! (A sinistra: Benissimo! benissimo!) Il ministro continua: « A questa politica noi ci siamo inspirati, questa intenderemo a seguire. Non porremo le forze della Francia a’ser-vigii del tale o tale governo; non ne abbiamo nè la volontà nè il diritto: ma manterremo quelle forze, per tutelare gl’interessi e i legittimi influssi del nostro paese. » E termina con questo tratto significativo: « Pigliamo dunque insili serio le cose che noi facciamo. Voi domandate al governo, a fronte d’una malleveria ch’egli assume tutta intera, in virtù d’una facoltà che gli avete data, gli domandate d’uscire del riserbo, nel quale dee rimanere, se non fosse per altro per non involgere la vostra malleveria nella sua: ed egli vi dice che non vuol porre le forze della Francia a profitto d’un intervento, che non avesse altro scopo che la tale o tal forma di governo; che lo scopo suo è perfettamente legittimo, è quello d’esser presente ad un grand’avvenimento, ch’ei non ha chiamato, che non può impedire; d’esser presente, per una previdenza legittima e necessaria, per soprav-vederc le conseguenze di tal avvenimento, nel doppio interesse, e del suo influsso, che sparirebbe s’ei fosse assente, e della libertà, che correrebbe forse pericolo s’ei non fosse presente; e in tutti i casi, supponendo anche che in sua assenza si facesse il bene, non è utile che il bene si faccia colà senza l’intervento francese. « Lo ripeto; non disdico nessuna delle parole, che ho detto dinanzi la giunta, e che furono riprodotte a questa bigoncia : la bandiera della Francia non sarà, credetemi, impegnala se non per l’utile francese, per l’utile del suo influsso legittimo, in tutta la nostra indipendenza d’azione, e pel vantaggio di quell’antica causa, che ha sempre le noslre simpatie. » Qual è dunque codesta causa, che avete servita? Per chi fu sparso il sangue de’nostri ufficiali e de’nostri generosi soldati? Per chi fu sparso il sangue italiano, il sangue di quella nobil nazione, per la quale ostentavate le più generose simpatie? Fu sparso pel Papa, fu sparso per l’assolutismo. Ecco, ora che il velo è squarciato, ciò eh’è impossibile non sapere. (Negative al banco de’ministri.) Voi giustificherete il vostro contegno, io credo, e l’Assemblea gin-dicherà; l’Assemblea, spero, piglierà in mano questo deplorabil aliare, e non vi continuerà la sua fiducia, poich’ella sa quel che avete fatto ..$1 per imperizia o per tradimento, non so. A sinistra: Per tradimento! (Lunga agitazione.) Il sig. Giulio Favre: Voi avete messe a rischio le truppe francesi, le avete cimentate in una guerra empia, avete abbassata, avete macchiata la nostra bandiera; ci avete posli nella necessità, o di ritirarci dall'Italia, stendendo la mano per benedir coloro che abbiam trucidali, per