329 mangiava del loro rancia, dormiva sulla nuda terra, facendosi capezzale ,ii un sasso. Passato iu Lombardia vi giunse tardi, e dopo compiuto il tradimento del re assassino, come egli lo chiama, Carlo Alberto; al suo arrivo volendosi incorporare il suo corpo nelle truppe reali noi consenti, e dovette consegnare le armi che solo dietro suo merito gli furono restituite alla frontiera. Venne a Venezia e comandò l’Italia libera alla sorlila di Mestre. Soldato vero, abborre la guerra diplomatica, e lisciandosi i balfi va contro alle palle nemiche, che conosce da un pezzo per innocue. Vestito con una tunica di panno senza alcun fregio, quando è in grande uniforme indossa la spada al di sopra della tunica, questa è la sua maggior gala. Allorché fu al campo di Carlo Alberto, veduto da generali piemontesi, gallonali, bordali, forniti d’oro e argento a bizzeffe, egli così semplicemente vestito, non fu ravvisato, e chiedevansi, come è quello il Colonnello Morandi, proprio quello? oh, io sono un volontario, egli rispondeva. Riscuote di paga 93 centesimi ed il pane, che ama meglio di ogni cibo più delicato. Terribile con le spie, s’impadronì a Mestre della valigia delle lettere, per rinvenirle e ne avrebbe fucilala qualcuna, se una mal ¡illesa indulgenza di chi governa non glielo avesse impedito. Io li laro il capo di piombo, birbante, egli diceva ad una spia nota. Quest’uomo che lascierà di sé nome e gloria, ben adoperato potrebbe con un corpo di due o tre mille uomini, ridotti in colonne leggeri molestare continuamente il nemico ed operare valorosamente, ma non si sa perchè Morandi fu dal governo di Venezia incaricato a firmare passaporti!! IN. B. 3 Giugno. Ili DI’ 31 DI MAGGIO. L’assemblea ha saviamente obbedito a’sentimenti del popolo raffermando il decreto del resistere ad ogni costo, senza nemmeno accennare il contrario della resistenza, che sarebbe stalo parola sconcia, od almeno superflua. Ella ha insieme ringraziato i militi del loro valore, il popolo de’suoi sacrifizi; ch’era dovere sacro. Le idee si possono sottintendere, gli alleili si debbono esprimere. Tale è la politica degli uomini che intendono la libertà. Il tempo farà chiaro con documenti quello che il popolo aveva nella coscienza sua presentito: cioè che l’onore di Venezia non aveva mai corso più grave pericolo che il dì trentuno di maggio. Il popolo non sedotto ha ispirazioni profetiche e poetiche: or le virtù poetiche sou quelle che onorano le nazioni, non già le prosaiche. Il popolo ha fallo il dì diciassette di marzo, e il dì undici d’agosto. Le virlù curiali e i St'nsi pratici han fatto il dì dodici maggio del novansetle e del quarantotto, e il dì quattro di luglio. L’assemblea nel di trentuno di maggio '' nel dì cinque di marzo si è dimostrala degna del popolo vero. II quale