394 perchè ciò? Forse la lua virtù, la tua costanza, il tuo forte e saldo proposito vennero meno? No: chi lo dicesse, li offenderebbe, li calunnierebbe. La paura non ti coglie, nè li può cogliere: ne hai dato prove bastanti. Il tuo giuramento, la tua fede sono incrollabili: tu'vuoi esser libero, o morire ! 11 tuo malumore non viene dunque da te; ma da serpi austriache, clic circolano nel tuo seno, spargendo il veleno della discordia, della diffidenza, della paura; da serpi austriache, che tentano suscitare il di-sordiiiCj nel quale l’Austria ha sempre sperato, ed or più che mai; da serpi austriache, che con ogni lusinga cercano sedurli ed addormentarti, spegendo il tuo sacro entusiasmo, e consigliandoti la viltà e la vergogna !.... Questa sola è la causa del tuo malumore, questi gli effetti.— Certo i momenti sono difficili, solenni; il pericolo è ogni giorno più grave, non vale nasconderlo: ad un popolo forte e generoso è delitto il nasconderlo. Ma appunto perciò, appunto perchè fa oltremodo mestieri di fiducia, di concordia e di unione, tu devi armarti di forza e di vigilanza, e non lasciarti indebolire dalla sfiducia e dalla paura. Tu conosci di queste la causa: tu ne devi impedire risolutamente gli effetti. —Chi spaila infondatamente di tutto e di tutti, tieni per certo, è un austriaco; elii fa correr voci più o meno sconfortanti, non vere o non accertale pubblicamente, è un austriaco; chi fuor di tempo e di luogo tratta dei nostri mezzi di difesa e di offesa, e fi raffronta a nostro svantaggio con que’del nemico, è certo un austriaco; chi sopra vaghi rumori accusa cittadini pubblici e privati, sia con la voce, che con la stampa, o con codarde apostrofi sulle muraglie, è certo un austriaco .... E se non è austriaco, si fa certo, senza volerlo o saperlo, strumento dell’Austria, chi opera a codesto modo di buona fede e con le più relte intenzioni; come pure chi, per malinteso desiderio del bene, vorrebbe dividere il popolo da chi lo governa ...Di tutti questi dunque, diffida; e allontanandoli da te, imponi loro silenzio, rispondendo che hai giurato di resi-slere ad ogni costo. Il momento de’grandi sacrifizii incomincia ora: vorresti retrocedere, tu che con lauto coraggio e valore corresti innanzi? Nessuno lo crede; e nessuno il farà. Ma quelli che finora sostennero i sacrifizii maggiori ( fuorché nel sagrifizio del sangue, dove ogni classe ebbe parte egualmente gloriosa ) furono i ricchi ed i medii : or tocca a te, o popolo delle classi più povere, non meno ricco di amore alla patria, o meno disposto a sagrificarli per lei! Or tocca a te dar compimento a codesta grande opera di abnegazione concorde e maravigliosa, che ha salvato e salverà Venezia! Or tocca a te farli sobrio, operoso, paziente, più di quanto lo fosti in tulio questo tempo; persuaso che l’ora suprema è venuta, e che tutto dipende da te!. . . Se vuoi salvare la patria, se vuoi salvare la tua diletta Venezia, e renderla grande per ogni riguardo — e certo lo vuoi —, taci ancora, e soffri *.... È la voce della patria, che te lo domanda in nome di te slesso, che vuoi esser libero: non è il comando del feroce tiranno, che tiene schiavi i suoi popoli nel silenzio e nel dolore...; Taci, e fa lacere quanti sono i nemici che nel tuo seno combattono dj soppiatto in lavoro dell’Austria; e soffri pazientemente in proporzione di