ólU tere questa mia speranza, invece di predicar al popolo la sua impotenza e pascerlo d'illusioni continue sopra una guerra che i vostri principi han fermo in animo di non fare, e sfiduciarlo d’ogni tentativo e denigrar presso lui quanti l’amano e tacciarli d’imprudenza o peggio quando gli dicono sorgi! e sostituire nella mente degli uomini, nei quali ei confida e che dovrebbero essergli guida, calcoli di guerra strategica alle subile intuizioni dell’ insurrezione, vorrete chiamarlo a levarsi com'io lo chiamo e dirgli: puoi vincere. E quanto al poter vincere un esercito composto d’elementi che cominciano ad abborrirsi l’un l’allrOj moralmente disfatto, senza base d’operazione e che, mercè le condizioni dell'impero, non può rinnovarsi, rispondano per me la Spagna, Parigi e le giornale di marzo. Ma io chiederò in ricambio all’Azeglio: credete veramente, sinceramente, che davanti a uua insurrezione di popolo iuiziata e sostenuta nelle terre Lombarde, davanti all’agitazione di sommossa, al fremito d’azione che quel fatto susciterà in tutte le popolazioni d’Italia, le milizie toscane, pontificie, piemontesi, assisteranno freddamente immobili coll’ armi sul braccio alla morte dei loro fratelli o non piuttosto seguiranno l’impulso dato ad esso dalle milizie lombarde e dai ventidue mila uomini della eroica Venezia? 18 novembre 4848. 30 Giugno. Nel Comitato segreto oggi tenuto, l’Assemblea ha emanato il seguente decreto : L’ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI DELLO STATO DI VENEZIA IN NOME DI DIO E DEL POPOLO Decreta : È impartita la sanzione al decreto del Governo e della Commissione militare, con cui fu data all’illustre generale Guglielmo Pepe la presidenza della Commissione militare medesima. Il presidente G. MINOTTO. I vicepresidenti I segretarii L. PASINI. G. PASINI. G. B. VARÈ. G. B. RUFFINI. A. SOMMA. P. VALUSSI.