418 trovassero conclusioni fuor de’tre partiti, che or mi lo a determinare. (Interruzioni all’estrema sinistra.) A destra: Ascoltate! ma ascoltate! Il cittadino ministro: Non è la prima volta, che si abbiano a trattare tali argomenti in mezzo a tali interruzioni ; ma quando l’interprete del governo ha bisogno di recare nelle sue parole tutta la gravità e la misura, che il soggetto domanda; quand’ei non dee lasciarsi sfuggire parola alcuna, la qual possa pregiudicare i veri interessi del suo paese, in verità, in mezzo a codesti mormorii, un turbamento involontario ben potrebbe essere gettalo nel suo pensiero e ne’suoi detti, s’e’fosse men compreso dell’importanza dell’utiicio ch’egli qui adempie. (Vivu approvazione a destra.) Noi non abbiamo creati i falli, non li possiamo distruggere; convien accettarli, convien saper prendere le mosse dai fatti medesimi, esaminarli con fermezza, abbracciare un partito da uomini di cuore e da rappresentanti del popolo libero. È necessario franchezza nelle opinioni, piena franchezza, non solamente pel governo, ma pei parliti, essi che non hanno neppure l’imbarazzo del riserbo inevitabile, imposto ad un governo. Or bene! se volete assumere la difesa della repubblica romana, se volete assumere la malleveria della sua esistenza .... Una voce a sinistra: Sì! (Risa a destra.) Il cittadino ministro: Bisognava avere il coraggio di farlo, quando l’esercito piemontese era in piedi; bisognava avere il coraggio di farlo, quando quella federazione imponente di stati presentava la fronte all’Au-stria, quand’eH’era sui campi di battaglia; allora bisognava mettere in termini un voto a questa bigoncia. (Vive rimostranze a sinistra.) Il cittadino Astouin: Voi non l’avele voluto! Il cittadino presidente; Se le interruzioni debbono ricominciare ad ogn’istante, sarà impossibile giungere ad una conclusione ; e l’argomento è tuttavia abbastanza grave, perchè ognuno s’interdica ogni specie di mormorii e d’interruzioni. Il cittadino ministro : Non dico che tale politica non sia stata nelle coscienze, ne’voti d’una minoranza di quest’Assemblea; ma dico che tal politica non fu ratificata qui dalla maggioranza. A destra: Benissimo! Il cittadino ministro: Dico che il voto, col quale ci furono prescritti provvedimenti parziali, per tutelare gl’interessi della Francia, non implicava altrimenti quella solidarietà con le repubbliche toscana, romana, la quale si traeva dietro, nelle sue contingenze, una guerra con l’Austria, con tutti i governi dell’Europa. No; tal politica non fu ratificata dall’As-semblea nazionale. (Vivo assentimento a destra.) E perchè dunque riprodurla del continuo? Perchè, farla rivivere sempre, gettarla sempre come un impiccio, come una confusione, quando si traila di discutere la politica di moderazione, di ragione, di vero patriottismo, che prevalse »ell’Assemblea? (Benissimo!) Il cittadino Buvignier: Questo è tradimento! Il cittadino Deville: Questa è viltà! A destra: All’ordine! all’ordine gl’interruttori !