424 II cittadino Ledru-Iiollin: Io chieggo se, per avventura, e non vor qui offender nessuno, voi non siate, cittadini, 1’ espressione del voto del popolo francese. Voi pretendete che codesta spedizione non sia per ledere la libertà del popolo romano. Ma voi dunque non sapete che fu distribuito a ciascun di voi un appello, fatto dai rappresentanti del popolo romano ... (Oh! ohi). Che? in verità, io dichiaro, per conto mio, che non capisco più niente. (Risa.) Il cittadino Geni: Le interruzioni vengono dalla Camera dei pari. Parecchi rappresentanti: Parlate! parlate! Il cittadino Ledru-Rollin: Parlerò quando sarò ascoltato. Dico questo; e, invece di ridere, domanderei che mi fosse risposto, il che, forse, sarebbe molto men facile. (Rumori a destra.) Il cittadino Carlo tìupin : Chieggo di parlare. Il cittadino Ledru-Rollin: Vi dico che i rappresentanti del popolo romano si rivolsero a voi, per chiedervi d’intervenire in favor della repubblica che avevano costituita. Vi dico un fatto, e voi ridete! A questo fatto, aggiugnerò: Perchè que’rappresentanti non sarebbero essi tanto sacri nel loro voto, nell’azion loro, tanto inviolabili, tanto rispettati, quanto voi? (Rimostranze diverse.) Il cittadino presidente : Invito di nuovo tutti i membri dell’Assemblca ad astenersi dalle interruzioni. Il cittadino Ledru-Rollin: L’onorevole sig. Molé mi ha interrotto questa sera ben cinque volte. Il cittadino Jtlolé: Io! v’ingannate. Il cittadino Ledru-Rollin: Vi chieggo scusa; la vostra petulanza è tale, che potreste chiedere la parola e salire in questa bigoncia. (Mormorii a destra.) Voci diverse: Il sig. Molé non ha interrotto. (*St sì! Violenti clamori a sinistra.) Il cittadino Ledru-Rollin: In questa specie di dialogo, poich’ egli non è un discorso; in questa specie di dialogo, mi preme chiarire un fatto, e, quali siensi i clamori, voglio chiarirlo: quest’è, torno a dirlo, che gl’ inviati romani, inviati ulFiciali, i rappresentanti del popolo, nominati dal suffragio universale al pari ili voi, sacri a’ miei occhi al pari di voi, c’insisto, si sono a voi indirizzati per chiedervi d’intervenire a profitto della libertà, a profitto della repubblica che avevano costituita. Or bene ! io vi dico che le interruzioni non possono cangiare 1’ ordine logico delle mie idee. Alcun salga a questa bigoncia e mi spieghi come, quando un popolo v’invoca per la sua libertà, e voi mandate forze militari per comprimerlo e rapirgli il governo ch’esso ha fondato, come si possa dire non esser questa la violazione più scandalosa della Costituzione! (Benissimo!) Si, a’ miei occhi, codesto intervento, fatto contro il voto legittimo, legittimamente espresso, della popolazione romana, la quale finora, ad onta dei raggiri, non ne ha espresso altro, è una violazione dell’art. 5.“ della Costituzione francese. Uopo è che questo si sappia, perchè tutta la malleveria s’aggravi su voi.