350 NOI JACOPO MONICO Cardinale Prete della Santa Romana Chiesa, del titolo dei SS. MM. Nereo ed Achilleo, per Divina misericordia Patriarca di Venezia, Primate della Dalmazia, Metropolita delle Provincie Venete, Abbate Commendatario perpetuo di S. Cipriano di Murano, ecc. ecc. ecc. Al venerabile Clero e dilettissimo Popolo della Cillà e Diocesi salute e benedizione. Mentre l’assidua vigilanza del Governo Provvisorio, il mirabile accordo di tante qui accolte a difenderci valorose milizie, e lo spirito eccellente del nostro buon Popolo ci assicurano in questo antico propugnacolo dell’italica libertà da ogni interna ed esterna perturbazione, il nembo della guerra si è già rovesciato sulle pianure lombarde, e vi sparge la desolazione e la strage. Non polendo noi altrimenti accorrere in aiuto di que’ nostri generosi fratelli, che ci furono prodighi di tanti conforti, soccorriamoli almeno, o Dilettissimi, colle nostre preghiere. Il tempo stesso in cui siamo, c’invita a pregare colla più viva fiducia; essendo imminente la solennità, che ci ricorda la gloriosa Assunzione della nostra gran Madre ed Avvocata MARIA. Affinchè però tutta la Città abbia agio di stringersi intorno al suo Trono, e di far volare fino a Lei dal profondo del cuore i suoi umili preghi, abbiamo determinato di far precorrere alla sua Festa nella Basilica di S. Marco una divota Novena, lasciando esposta sul proprio Altare ai pubblici omaggi la sua venerabile Immagine dalla mattina della pross. ventura Domenica 6 corrente, lino alla sera del lunedì 14 pur corrente, che chiuderà la Novena. In ciascuno dei nove giorni compresi nel detto periodo si canterà dopo la Messa conventuale l’inno Ave Maris Stella, e dopo la Compieta le Litanie lau-retane, restando tutte le ore di mezzo a comodo dei divoti, che la visiteranno e pregheranno in privato. Nel desiderio poi che le preghiere pubbliche si prolunghino quanto più si può, come richieggono le pubbliche necessità, raccomandiamo ai Molto Rev. Parroci», ed ai Superiori delle Comunità religiose dell'uno e dell’altro sesso, che in onore della stessa Ss. Vergine eseguiscano senza pompa nelle lor Chiese qualche straordinaria pratica di pietà a loro arbitrio in tutti i giorni dell’Oltavario della sua Festa. Uniamoci tutti, o Dilettissimi, nel medesimo spirito, e ricordandoci la promessa di G. C., che sarà accordalo alle nostre dimande luttociò die vorremo: quodeumque volueritis, petetis, et fiet vobis. .Io. XV, 7, prendiamo animo e preghiamo. Ma ricordiamoci ancora che questa divina promessa è legala a due condizioni, senza le quali è vano il pregare. Le condizioni son queste; che noi rimangiamo in Cristo, e che le parole di Cristo rimangano in noi : si in me mauser itis_, Egli dice, et verbo meu in vobis manserint .. . . ld. ibid. A questi patti la nostra orazione diverrà, per cosi dire, onnipotente, ed otterrà sicurameuule l'effetto a