2 il Si possono aiuincllerc più ipolesi : credere che il generale francese sia stalo ingannalo sullo stato di Roma, e che abbia incontrato resistenza alle porte di Roma, quando credevasi incontrar tuli’altro. Ecco quanto si può credere, La condizione è questa : il nostro esercito è alle porte di Roma , può essere attorniato da popolazioni sollevate. D’altra banda, il resto della spedizione dovè arrivare, ed unirsi al generale. Noi domandiamo : l.° che il governo comunichi ad una Commissione le istruzioni, che si [ no senza pericolo, e che dia testualmente il dispaccio telegrafico, di cui giornali diedero il senso ; 2.° che dica se intende continuare o no la lolla contro la repubblica romana, la quale non pare si disordinata , iom’ erasi detto. Il sig. Flocon legge una lettera, in cui sono narrali compendiosamente i latli di Roma, e in cui accennasi alla presenza colà di molti forestieri. Il sig. Drouijn di Uiuys, ministro degli ajj'uri esterni. Il sig. Favre chiede chesi rinnovi pei ministri la legge dei sospetti, che si condannino prima di udirli, e che si applichi al generale Oudinot un’altra legge dello stesso tempo, che si mandino presso lui rappresentanti per giudi-carlo e menarlo .... ( rumori a manca ). Il governo giudicherà, conosciuti i fatti, la condotta del generale Oudinot : finora non ricevè che il dispaccio telegrafico che voi couoscele. Quanto alla parte delle proposizioni del sig. Favre, che deve ricever un'esecuzione immediata, il governo la invoca, 11011 la respinge, presto ;i manifestare ad una Commissione le istruzioni dale al generale; e confida clic gli uomini imparziali scorgeranno la perfetta concordanza tra queste istruzioni, e le parole dette dal governo in questa bigoncia. Noi siamo presti a comparire innanzi la Commissione : ma si rinunci al si-slema di condannare prima di udire. Il sig. G. Favre sostiene, eh’ ci non volle rinnovare alcuna misura ii\oluzionaria i ma che rivoluzionario è il governo, poiché violò la Costituzione, la quale comandava di rispettare le nazionalità estere : che la Francia deve ottenere una soddisfazione , e che questa non può venire che dall’Assemblea. 11 presidente incile ai voti la proposizione del sig. Favre iu questi termini : nomina di una Commissione, incaricata di esaminare i fatti prositi nella discussione d’oggi. L’Assemblea adotta la proposizione così formulata. Quindi decide l'iasi unanimemente che la Commissione si nomini immediatamente negli '■flicii, e che FAssemblea si uuisca la sera alle 9 per udirne la relazione. Sessione della sera. Il presidente fa conoscere i nomi de’membri della Commissione, ch’è sLita scelta per esaminare le istruzioni del governo, relative alla spedinone dell’Italia. Ecco i nomi: signori Freslon, Grevy, Gouin, Lamoricière, "upont (di Bussac), Lanjuinais, Roger (del Loiret), Subervie, Chavoix^ ‘-oquerel, Dubodan, Schoeickc, Goudchaux, Aleni Rousseau, Senard. T. VII. ~ 16