25 venivano dalla sua incapacità o dalle sue simpatie per Sua Maestà l’imperatore delle Russie. Per 1’ avvenire, se al Costitutionnel viene il prurito di raccomandare gli ufficiali polacchi all’ammirazione della Francia, noi 10 invitiamo a consultare le opere pubblicate dal generai Willisen, dal colonnello Schmitt, e dal sig. Bzrozowski sulle guerre della Polonia. 11 sapere che il Costitutionnel riconosce nel sig. Clirzanowski è un mito per lutto il mondo. Questo ufficiale non dovette il suo avanzamento che ai lavori moscoviti. Ammettendo anche che il sig. Clirzanowski possegga oggi, per un mistero inesplicabile, delle cognizioni e delle inaspettate ispirazioni strategiche, resterebbe a sapere quale sia il carattere nazionale e politico del sig. Clirzanowski. Quello che si esige da un ulliziale, e specialmente da un generai in capo è l’onore, è la lealtà, è una coscienza senza macchia. Ora i latti che seguono diranno abbastanza quello che abbia latto 11 sig. Clirzanowski di questi nobili sentimenti. 11 sig. Clirzanowski ha servito la rivoluzione polacca senza attaccamento, senza devozione, senza sincerità, non prevedendo che una catastrofe. Égli non si prese nemmeno la cura di dissimulare le sue simpatie per la Russia. « Quando finirà questa farsa? » Tale era la sua abituale esclamazione. Esso raccomandava la riconciliazione, il che vuol dire la sommessione alla Russia. Così pure P opinion pubblica si commosse vivamente dalle sue relazioni misteriose col generale russo Timan. Nominato governatore di Varsavia il signor Clirzanowski, co’ suoi proclami ufficiali minacciò di far fucilare tulli coloro, che prenderebbero le anni per combattere i Russi. All’attacco di Varsavia, egli lece rientrare in città due reggimenti, per contenere il popolo, e fece interdire il passaggio sul ponte di Praga. La sua intenzione di abbandonare i Polacchi ai Russi era palese: « Ch’essi trauguggino, diceva egli, quello che si hanno preparato »; e allorquando l’armata polacca fu costretta d’evacuare Varsavia, il sig. Clirzanowski la lasciò partire e fece gli onori della città a’ suoi amici vincitori; strappò egli stesso i propri spallini di generale polacco e si presentò innanzi al granduca Michele in uniforme di tenente-colonnello, grado eh’ egli aveva prima della rivoluzione. Infine mise il colmo alla sua infamia col prestare il giuramento di fedeltà al- 1 imperatore Nicolò. Nondimeno il sig. Clirzanowski non potè troppo felicitarsi del suo tradimento. I Russi hanno l’abitudine, dopo di aver sollecitato ed accettato alcuni servigi, di stimare pochissimo e ricompensare ancor meno quelli che loro gli prestano. Il sig. Clirzanowski non fu contento dei vincitori di Varsavia. Egli abbandonò dunque questa infelice città munito di un passaporto russo; e d’allora in poi egli conservò l’onorevole qualità di emigralo polacco. Ma bisogna rendergli questa giustizia, ch’egli non fece nè disse nulla che potesse farlo incorrere nella collera del suo legittimo sovrano. I giornali italiani ebbero la bonomia di rilevare un fatto importantissimo senza dubbio, ma che nell’interesse del sig. Clirzanowski avrebbero dovuto tacere. Quando 1’ armata russa venne in Asia per proteggere Costantinopoli, Nicolò jic offrì il comando al sig. Chrzanowski, che si