270 avendo ¡1 governo annunziato per domani, o tra brevissimo, l’arrivo dei dispacci, ei crede esser saggio, esser giusto aspettare i documenti per dichiararsi dilìinitivamente. (Adesioni numerose.) Il sig. Flocon presenta un ordine del giorno ragionato, col quale propone all’Assemblea di dichiarare che la lettera del presidente è riguardala come nulla e non fatta. (Interruzioni a destra. — Risa iroui-che. — Applausi a sinistra.) Il sig. Giulio Favre sostiene l’aggiornamento della discussione, tanto sul merito di essa, quanto sul partito che l’Assemblea prenderà, ch’ella dee prendere, circa la lettera del presidente della repubblica. Il presidente del Consiglio : Ho detto che il telegrafo ci aveva annunzialo l’arrivo a Tolone dei dispacci del generale supremo; penso che tali dispacci ci giugneranno domani; se così non fosse, avvertirei il sig. presidente dell’ Assemblea. L’aggiornamento è approvato. L’Assemblea ripiglia quindi l’esame del preventivo della guerra. Sessione del IO maggio. In attesa dell’importante discussione che fu, come ieri dicemmo, differita a quest' adunanza, i rappresentanti conversano circa il contenuto dei dispacci ricevuti d’Italia dal governo, mentre si discute, tanto per discutere, il progetto di legge relativo alla strada di ferro da Parigi a Lioue. Il presidente annunzia che il dì prima, per domanda di parecchi rappresentanti, ha creduto dover chiedere un rinforzo di truppa, due battaglioni, per mezzo del sig. generale Lcbreton, uno de’questori. Un battaglione fu inviato, e l’altro rifiutato. 11 presidente aggiugne che, avendo fatto chiamare il generale Forest, al quale tal domanda era stata indirizzata, e’gli rispose eh’ei non conosceva la legge ed obbediva soltanto al suo generale supremo. Il generai Changarnier, invitato a recarsi nel gabinetto al presidente dell’ Assemblea, non tenne l’invito, e mandò solo un aiutante di campo, per far sapere, che desiderava che le domande indirizzate alle truppe passassero per man sua. Il presidente addita all’attenzione del potere esecutivo tal disobbedienza alla legge; chiede che una punizione esemplare sia inflitta al colpevole; e che l’articolo della Costituzione, il quale conferisce al presidente dell’Assemblea il diritto di richiedere direttamenLc la forza armata, sia messo nell’ordine del giorno di tutta la guarnigione. U presidente del Consiglio comincia dal riconoscere che il diritto di richiesta è incontrastabile; si duole che sia insorto tale conflitto, ma dichiara che, fuor di diritto, v’ha le necessità della disciplina, ch’esser debbono tutelale, e le regole della gerarchia, ch’esser debbono osservate. Ei non contrasta al presidente dell’Assemblea il diritto di richiesta diretta; e quanto al rifiuto d’obbedienza del generale Forest, dice aver esso potuto provenire da obblio, da ignoranza della legge, non da intenzione formale di disconoscerla. Il ministro insinua esser possibile conciliare tutte le esigenze , senza contrastare al potere disorbitante della