4 Voi siete consociato, o sire, a tutte le vicissitudini di questa gran causa; ed anche scomparendo dalla scena, in cui si agitano i suoi destini, rimarrete del continuo nel pensiero, nell’ animo, nelle speranze dei suoi propugnatori. No, o sire; togliendovi agli sguardi del vostro popolo, voi non potete venir meno nella sua ammirazione, nella sua gratitudine, nell’ amor suo. Voi vivrete con noi in questo Statuto, nel quale avete affratellati i vostri coi nostri diritti; in quelle liberali istituzioni, di che secondaste l’incremento; in quegli ordini militari, che provvidamente tentaste di ampliare: vivrete in perpetuo nella memoria nostra e dei futuri, esempio unico ed imitabile del re cittadino e soldato, educato alla scuola dei nuovi tempi ed investito dell’aura loro. Singolarmente, o sire,, voi vivrete nel vostro augusto figlio e successore, a cui saranno luce i vostri esempi, ed a cui, deponendo la corona, voi insegnate a che sole condizioni si possa di questi giorni nobilmente portarla. Voi, sire, voi avele voluto precorrere il giudizio della storia e de’posteri; e lo potevate. Dio vi conceda le consolazioni della calma solinga, del silenzio pensoso, in che avete voluto rifuggirvi. Vi seguiranno nel vostro ritiro assai crucciose, assai gloriose memorie. Possano le une passar leggiere sul vostro cuore: possano le altre soavemente riconfortarvi. Di questo noi vi stiamo in lede, che v’ accompagneranno sempre i voti della gratitudine, della riverenza, dell’affetto del popolo subalpino, di quegli altri popoli infelici, che voi anelavate di rifare italiani, di tutta l’Italia, a cui il nome di Carlo Alberto sarà il glorioso simbolo delle sue non periture speranze. » Dettagli del secondo bullettino delV armata — Quartier generale di Novaraj il 24 marzo 1849. I combattimenti di Gambolò e di Mortara così brillanti per le nostre armi, nei quali il nemico sviluppò una considerevole forza, hanno dimostralo che avevamo da fare colla forza principale del nostro avversario. Trattavasi dunque solamente di sapere se il nemico, già circondato e preso nei fianchi, concentrerebbe le sue forze presso Novara per ivi arrischiare una battaglia generale, o procurerebbe di raggiungere Vercelli e mettersi in comunicazione colle forze radunate dietro la Sesia, e con quelle al di là del Po. Conformemente a ciò, tulli i corpi erano talmente disposti da poter essere diretti secondo gli eventi, o alla diritta verso Novara, od alla sinistra verso Vercelli. II secondo corpo d’armata sotto gli ordini del generale d’artiglieria barone d’Aspre, si era avanzato da Mortara sulla strada maestra verso Novara; lo seguiva il terzo corpo ed il corpo di riserva; il quarto ed il primo corpo si movevano in direzione parallela verso la linea di ritirala del nemico. Il giorno 23 corrente, alle ore \ 1 antimeridiane, il secondo corpo d’ armala s’incontrò presso Olengo col nemico, il quale da principio sviluppava poca (orza, e quindi voleva far supporre di aver lasciato qui