311 ahimè ! che le perdite furono più considerevoli, che non si fosse in sulle lumie creduto. Ed in vero, ho qui una lettera d’un ufficiale dell’esercito, il quale scrive dal canopo stesso del generale Oudinotj in data del 4 maggio, e che in un solo reggimento, il 20.®, annunzia esservi stati T> ufficiali uccisi, 5 feriti, 3 capitani, 1 tenente e 1 sottotenente, 11 ufficiali prigionieri, fra cui un capobattaglione e 3 capitimi, 27 soldati uccisi, 107 feriti e 278 prigionieri. (Impressione.) Il ripeto, queste perdite furono sofFcrle da un solo reggimento; giudicate degli altri! (Nuovo movimento. ) Questa lettera m’è confermata dalla lettera d’un altro ufficiale, d’un capitano dello stesso reggimento; eccola, l’ho in mano, ell’attesta i medesimi fatti, e tutte e due aggiungono ciò che io dicèva ieri, che i soldati, per essere spinti sopra Roma, erano stati ingannati. Que’ due ufficiali, di cui non vo’ dire i nomi, si capisce perchè, e tuttavia essi hanno il coraggio di darmene la facoltà; que’due ufficiali dichiarano ch’era stato lor detto che i Napoletani erano entrati in Roma, ch’essi opprimevano la repubblica, e die i nostri soldati andavano per difenderla . . . I sigg. Bitvignierj Saint-Gaudens ed altre voci dalla sinistra : Egli v un tradimento infame! Risogna mettere il generale Oudinot in accusa! II sig. Baraguag-d’Hilliers : Questo non è possibile ! ( Segni numerosi d'assenso a destra. ) Il sig. Ledru-Rollin : Non leggerò se non un solo passo per dimo-slrare in qual orribile perplessità si è posto il nostro esercito : * Repubblicani, ci fecero combattere contro repubblicani; prodi contro prodi; poiché, bisogna confessarlo, gl’italiani si sono nobilmente diportati. Ecco la parte, che ci hanno fatto sostenere! Chetare? Abbandonar la bandiera francese? No . . . non e possibile; farsi uccidere ? questo hanno fatto la maggior parte di noi. » ( Applausi reiterati all’estrema sinistra. ) Or bene! cittadini, quando vi siete apposti in parte a tale desolante condizione di cose, che avete risoluto? Avete detto: Fummo ingannati; è ormai certo che il governo repubblicano di Roma è veramente uscito dai liberi voti del paese. No, no; non si può più negarlo, poiché, capi e popolo, poveri e ricchi, versarono il loro sangue insieme e strinsero, in una eroica difesa, indissolubili vincoli. (Applausi frenetici a sinistra.) Or bene! quando ciò avete scoperto, in mezzo alle reticenze del ministero, avete detto : La spedizione sarà ricondotta al suo scopo primiero; non si potrà sviamela più a lungo. Tal è la vostra risoluzione; eli’era nobile. Molti fra voi si erano lasciati traviare dalle fallaci parole del ministero ; eglino avevano credu- lo che andassimo lealmente, gloriosamente, a sostenere il nome francese, l'onore della noslra repubblica. Quand’eglino seppero il contrario, non temettero di darci una mentita al cospetto del paese, e spiegarono la loro apparente contraddizione, invitando il governo a far retrocedere le truppe. Allora, che avvenne ? Il ministero ha detto : « Noi abbiamo già adempiuta la vostra risoluzione; abbiamo spedito dispacci ed un agente. il cittadino di Lesseps. » Or io oso dirlo: per decidere della vostra sincerità, ci è necessaria