159 paese teneva la pace, elemento favorevole al suo sviluppo, i democratici d’un altro paese domandavano la guerra, stromento della sua liberazione. Ecco a nostro avviso la soluzione del grande enigma, che l’epoca attuale ha parato dinanzi a sè. Ma per meglio rischiarare il nostro pensiero dividiamo in due categorie ben diverse i latti che si collcgano%a questa grande questione, e distinguiamo quelli che devonsi considerare come semplici mezzi, da ¡¡uelli che fa uopo all’incontro riconoscere come inseparabili dallo scopo stesso. Ora, qual è lo scopo cui tende l’età presente? la democrazia. E quale è il mezzo necessario per raggiungerlo? l’indipendenza d’ogni nazionalità. Ma mentre ogni vera democrazia deve essere fondata sopra il trionfo della forza morale, ossia sulla pace, la causa di parecchie nazionalità europee non può essere assicurata che dal trionfo della forza materiale', ossia dalla guerra. Da questa opposizione tremenda, tra due principii, egualmente giusti in sè, derivano le sventure, che affliggono presentemente l’Europa. L. C. 2 Maggio. NOTIZIE DI LOMBARDIA. Indirizzo del Consiglio comunale di Milano all'imperatore d’ Austria. Milano, 26 aprile. Non ultimi il Consiglio comunale e la Congregazione municipale di Milano esprimono a V. M. i loro omaggi in occasione dell’ascesa al trono di possente monarchia. Ma in pari tempo crederebbero di tradire il paese e la M. ¥., se mancassero di esporre i mali, i bisogni ed i voli dei loro concittadini. Questa città, per natura si tranquilla ed amica dell’ordine e della pace, ebbe a provare nello scorso anno un’agitazione, che inutilmente vorrebbesi coprire di obblio, giacché tuttora costanti ne sono gli elTetli c le conseguenze. Qui, da oltre otto mesi, straordinarie gravezze esaurirono il patrimonio pubblico e privato ; le leggi marziali sono in vigore, lo stato d’assedio e le sue conseguenze; ci sembrerebbe che tali misure, giustificate forse in origine da viste militari, dovrebbero ora cessare, massime da che in circostanze recenti, e quando la vittoria non aveva ancora coronate le vostre armi, questa popolazione diede prove di senno e di amore all’ ordine ed alla quiete. Un’amministrazione, civile e regolare, la sistemazione del debito pubblico, la cessazione dello stato d’assedio e delle sue conseguenze indurrebbero ad un significante miglioramento nello spirito pubblico, suscettivo d’amore e di riconoscenza per le concessioni, che Y. M. si degnasse accordare. Un ampio e generoso perdono, la cessazione delle contribuzioni inflitte ai privali, toglierebbe le angustie, ridonerebbe la tranquillità alle Ciniglie, restituirebbe alla patria tanti degli esuli figli, e ritornerebbe