457 dei liberi popoli vanno stringendosi sempre più le soari affezioni. Come 1 esercito Ungarico si avvicina, più si avvicina il cuore di Manin a quello del fratello Kossuth; e quello di Kossuth al cuore di Manin. Qual momento d’utilità per noi, e qual momento d’estasi celeste per loro dovrà esser quello, quando le due anime veramente celesti polimmo darsi il primo amplesso di amore, il primo bacio fraterno. GIOVANNI TOPPANI. 20 Giugtto. AGLI ABITANTI DI CANAPiEGGIO E A TUTTO IL POPOLO VENEZIANO Niccolò Tommaseo. Popolo iutelligente, docile e pio, la vostra costanza salverà Venezia e l’onore italiano, se tutti vi secondano, e v’aiutano, come io spero. Allorché i deputali uscirono da quell’Assemblea dove fu deliberato di nuovo resistere ad ogni costo, il popolo veneziano li accolse con applausi di gioia. Perchè voi volete che la guerra non abbia altro termino se non patti onorati. E che diceste davvero, lo provano gli abitanti di ('annareggio, i quali veggono sulle lor case cadere il fuoco nemico, e i ou si spaventano, come se fosser usi a tal festa. Purché non si mentisca a quella parola a ogni costo, la quale e stampata in tutti i giornali del inondo; purché l’onore sia salvo, noi patiremo, e chiederemo la forza a Dio di patire con gioia. Que’ molti che caddero morti dai colpi nemici, che stanno negli spasimi di ferite gravi, senza un piè, senza un braccio, son pure fratelli vostri che patiscono, hanno patito e sono morti per voi. Conservate tranquillità e ordine nel coraggio: e Dio coronerà l’opera da voi cominciata, e assicurerà gloriosa la libertà ai figli vostri. Accogliete per quel che faceste a prò’ della patria i ringraziamenti d’ogni anima generosa; accogliete le benedizioni d’uno che non è vissuto familiarmente con voi, ma che v’ama di cuore come fratelli. 21 Giugno. GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA BULLETTINO DELLA GUERRA. Ispettorato del primo Circondario di difesa AL COMANDO IN CAPO DELLE TRUPPE. Strada ferrata 21 giugno 4849, ore 7 antim. Le batterie nemiche, che, al nuovo giorno di jeri, aveano ripreso un fuoco vivo, quasi affatto tacevano nelle ore pomeridiane, costrette a ciò dai tiri bene aggiustali dei nostri sempre bravi artiglieri.