Inoltre, le notizie certe dell’interno dell’impero annunziano la for- 111 azione d'nn secondo corpo di riserva, composto delle truppe venienti dall’esercito del Caucaso, e che presentano già u» effettivo di 110,000 uomini, fra cui 50,000 di cavalleria. E però, cittadini, l’occidente sarebbe in realtà minacciato da un esercito di 315,000 uomini. Signori, non vi sfuggirà un fatto: quest’è che, nella lega stretta dalle potenze nel d812, mai il contingente russo non salì ad una tal somma. Quali sono gli avversarli, i nemici, che la Russia pretende di combattere? Gli Ungheresi! Gli Ungheresi hanno 200,000 uomini in armi. Gli Austriaci ne oppongono loro, dicesi, ora 150,000. Sarebbero dunque necessarie, per domare gli Ungheresi, tutte le forze dell’Austria unite a’315,000 uomini della Russia? Cittadini, in verità, temerei d’insistere più a lungo sopr’una verità, che voi non disconoscerete, cioè eli’è impossibile che forze così ragguardevoli non abbiano per iscopo altro che jii repressione de’movimenti dell’Ungheria. ¡Non vi late illusione; l’avvenimento è più o men prossimo; ma egli è inevitabile, ma e’vi minaccia, ma si tratta d’una nuova alleanza. Oh! ben so, questa parola d’alleanza fu ripetuta sì spesso, che molte persone non sono disposte a pigliarla in sul serio; e tuttavia, ciltadini, ha alcun che di più forte de’ pregiudizii e delle prooccupnzio-ni; quest’è la verità delle cose. Voi avete colà nel centro della Germania 300,000 Russi; se non vi sono, vi saranno tra breve. Or bene! voglio ragionare in un’ipotesi impossibile ad ammettersi: ciò è che realmente i Russi abbiano 1’ unico scopo di proteggere i lor confini e domare la rivoluzione ungherese. Sia; ma quando quella po-lenza formidabile si sarà alloggiata nel cuore della Germania, nel cuore dell’Europa, chi ne la farà uscire? E se pur ne esce, a quali condizioni ne uscirà ? Credete che la ne uscirà, lasciando salvo il principio democratico, che la Prussia e l’Austria vogliono strozzare? No, non è possibile; e, ripeto, crederei d’offendere il senso comune dell’Assemblea, se insistessi più oltre eirca un fatto, che presenta tali fenomeni, che non .si può ingannarsi. Cittadini, gli avvenimenti procedono rapidi; entriamo in una peripezia mollo grave, in contingenze, eh’è molto difficile determinare. Or bene! se, fin da ora, non poneste il governo in istato di far conoscere la sua politica a petto di tal pericolo, il più grande, il P'“ formidabile, che abbia minacciato mai la libertà dell’Europa, voi nifln-eherestc a’ vostri doveri e tornereste alle case vostre meritando le maledizioni della Francia, le maledizioni di tutti gli uomini liberi, che vivono al mondo. (Applausi a sinistra.) Il sig. lìronyn di Lhtujs, ministro degli affari esterni: Cittad,n< rappresentanti, l'onorevole preopinante volse l’attenzione dell’Assemblea sopra (lue questioni; prima, la questione romana, che già fu oggetto di due discussioni; la seconda è d’una data recente. li.CO ----- ... „„„ IU tjutsuuue iu uiugcilucine iiyiuiui «i