40 porte della città, ed anche rinforzare la guarnigione del castello col primo battaglione Baden, quantunque questi movimenti dovessero venir effettuati sotto il fuoco degl’insorgenti, dalle mura della città e colla perdita di 1 morto e 14 feriti. Nella città regnava totale anarchia; nondimeno il signor tenente maresciallo emanò dal castello, in iscritto, un’intimazione di resa, ma quantunque si fosse colà recata verso le ore il anche una deputazione della città, pregando si protraessero le misure violenti fino alle ore 2 p. m., pure ciò rimase infruttuoso, anche dopoché la dilazione era stata prolungala fino alle ore A. Anzi per tutta risposta fu suonato a stormo da tulle le campane della città, si bombardava il castello dalle torri e da tutte le case e dai telli vicini, mentre oltracciò la sollevazione cresceva oguor più nella città. Appena allora^ quando si appalesarono infruttuosi tutti i mezzi, il sig. tenente maresciallo ordinò di aprire con vigore il fuoco contro la città, e di effettuare l’assalto da tutte le parti. Bentosto venne aperta la porta Torrelunga dalla parte di Verona tuttoché fortemente asserragliata, per la distinta prodezza del tenente Smrczek, e mentre entrava per la medesima la colonna del generai maggiore conte Nugent, la guarnigione del castello faceva contemporaneamente una sortita, per appoggiare la prima. Nella pugna che allora incominciava, le nostre truppe presero d’assillo passando di barricata in barricata una fila di case dopo l’altra, finché sopraggiunse la notte, durante la quale si fece un po’ di tregua, e il primo aprile, sul far dei giorno, si rinnovò questo micidiale combattimento per le vie, che allora fu sostenuto col massimo accanimento da ambe le parli. Verso sera, gl’insorgenti, nel numero di circa 2000, erano stretti fra Porta S. Giovanni e Porta Pille; molli tentarono di fuggire nell’aperto oltre le mura della città; la loro resistenza era infranta, e alle ore G non solo si era in possesso di tutta la città, ma ben anco la quiete vi era repristinata. Pur troppo la perdila di questa pugna ostinata e micidiale, che infierì dalle ore 3 e mezzo pomeridiane del 51 marzo fino alle 5 pomeridiane del primo aprile, non interrotta che per poche ore, fu rilevante. Noi abbiamo a deplorare il ferimento del signor generale conte Nugent, il quale ferito nel malleolo del piede, dovette essere amputato; il colonnello conte Favaueourt, che essendo alla testa delle sue truppe, cadde colpito da una {»alla nel petto e morì, e il sig. tenente colonnello Rlielitz, che ferito gravemente, fu dagli insorgènti assassinato nel modo più barbaro, e il suo cadavere mutilato, indi 5 a 6 ufficiali e 80 gregari morti, e 10 a 12 ufficiali e più di 150 gregari feriti. Tutte le truppe, co’ bravi ufficiali alla lesta combatterono con istra-ordinario valore e sacrifìcio. La perdita degl’insorgenti, a giudicarne dai molti cadaveri, che coprivano il lastrico sanguinato di quesla città, dev’esser stata molto più rilevante. Ad esemplare ammonizione per tutte le altre città della provincia, e affinchè non si ripeta nuovamente tale infame, e demente esempio,