501 pata di democrazia all1 aristocrazia Torinese: — stollo, perchè, mentre si voleva contro l'Austria una guerra di principi, esigeva che tutti aiutassero r ingrandimento d'un solo e spargessero sangue e tesori per innalzare un trono destinato, come gli uomini del partilo dicevano, ;i dominarli e rovinarli tutti un dì o l’altro! — riesci funestissimo in questo, che suscitando da un lato Forgogliuzzo della conquista, costringendo dall’altro i raggiratori politici a giovarsi, per carpire l’intento, d’arti inoneste e ili promesse deluse, ha generato ciò che prima non esisteva, un lievito di discordia e di gelosia Ira piemontesi e lombardi. Quella tristissima conseguenza della precipitala fusione, noi l'avevamo predetta; poi a sovrapporre gare alle gare, venne il tradimento compito in Milano; e fremono lullavia, nè altro oggimai potrà spegnerle, che il tatto d’una insurrezione nazionale davvero, e la grande voce del Popolo di tutta Italia. Le unioni non si fanno a quel modo. Escono spontanee da una fratellanza di popoli clic hanno insieme patito e vinlo , inviolabili per solenne e liberamente discussa espressione di rappresentanze legali; mal si fondano su calcoli di paure, mal si chiedono come prezzo d'aiuto, mal si votano sotto la spada di Damocle della minaccia d'un abbandono si che somigli il fatto nefando di quel chirurgo che sospendeva, a mezzo Foperazione, il coltello per pattuire coll'infermo doppia mercede. Bensì a chi allora affacciava siffatte considerazioni e scongiurava in nome di Italia che si vincesse prima, poi si lasciasse libero il corso alle intenzioni dei popoli, i maneggiatori rispondevano chiamandolo assoldato dell’Austria. E questo malumore, crealo tra due popolazioni Italiane nate ad amarsi e aiutarsi, è l’unico risultato pratico ch’io mi sappia delle trienni agitazioni di quel pallilo: parlilo senza radice, senza tradizione, senza genio, senza possibilità di vita nell1 avvenire. I partili moderati s’intendono ne’ paesi già falli Nazione e retti da lunghi anni o secoli a sistema costituzionale, dove, illusi spesso ma razionali a ogni modo, s’oppongono a chi lenta rifar di pianta la società ordinandola al trionfo d’un nuovo elemento, non contemplalo lino a quel giorno nelle istituzioni, e. contendono dovere il meglio cscire dallo sviluppo progressivo delle libertà già esistenti; ma in Italia? dove Nazione non è e si tratta di conquistarla ? dove istituzioni libere non sono o furono ottenute per via di sommosse o popolari minacce e sono tuttavia combattute dalle frazioni retrograde sedenti a governo? dove nou si tratta di miglioramenti amministrativi o di riforme parlamentarie, ma di essere o non essere! Copiatori meschini d'un passato, che 11011 è nostro, cinguettano d’autonomia « di libero genio italiano per poi dirci—che? la teorica d’equilibrio dei tre poteri, l’istituzione, provala menzognera e falla cadavere dall’esperienza d’ormai treni’anni, monarehico-coslituzionale! Dimentichi che ci accusavano un anno addietro di esortare a repubblica mentre la Francia reggevasi a monarchia, accusano noi, noi che predicammo repubblica or sono diciassette anni, e cominciammo dopo il febbraio a invocare unicamente la sovranità del paese, d’imitare servilmente la Francia: imitare1 •a Francia qui dove la monarchia straniera o entrata collo straniero, non La per sè vestigio di tradizione nazionale, nè gloria d’utili imprese, pò'