VINETI ANA LIB. XI. 183^ quanto che vedevano non poter lui di gente Alemanna far efferato, che per numero , ò per qualità fuffe molto confiderabile. Era loro un folo timore de’ foldati foreftie-ri, & maflìmamente de fanti Italiani , apparecchiati dal Pontefice, i quali procurando di tenerfi lontani, fcriffefa affettuofifTime lettere al Senato Vinetiano, dichiarando la buona amicitia, che tenevano con la República, amata, & flimata da tutta la natione Alemanna , & pregandolo a non volere concedere il paifo per lo fuo flato a quella gente, la quale cercava 1” Imperatore di condurre a’ loro danni, per porre con perniciofo effempio per tutti gli altri paeii il giogo della fervitù alla Germania. A ciò fù dal Senato rifpoflo , cariffima eífer 1’ amicitia di quei Signori , & di tutti quei popoli , a quali s haveva fempre corrifpoflo con pari aflfettione , & ilima delle lor perfone , & di tutta la nobiliilima natione Alemanna. Ma per ritrovarti nello flato della República paefe piano, & aperto , non poterfi prohibiré il paifo per eifo a gente da guerra , fé non con gran forza d’ armi, il che non era la República fiata folita di fare, fe non con aperti fuoi nemici . Et poco appreffo vennero altre lettere particolari del Duca di Saifonia, & del Langravio, i quali narrando li loro difegni, & bifogni, & di haver prefe l'armi per lor neceifaria difefa, dimandavano d’eifere da’ Vinetiani ac-commodati di certa fomma di denaro ; le quali inflanze erano molto favorite, & ajutate dal Rè d’Inghilterra co’1 mezzo del Secretario fuo , che rifedeva in Vinetia, il quale fù il prefentatore di quelle lettere, movendofi il Rè a foilentare la caufa di quefli, benche non in tutto palefe-mente, overo per convenienza, che fuffe frà loro nel dif-fentire dalla Chiefa Romana , ò perche rimaneife per 1' accordo di Francia, poco fodisfatto diCefare, & gli fuffe la fua grandezza moleila . Ma il Senato continuando nelle lue rifpoite, diceva, tenere quei Prencipi per buoni, & cari amici, & defiderare loro ogni buono avvenimento ; ma non potere in ciò compiacerli, per non offende* re l’animo d'altri Prencipi, con i quali effendo in buo* M 4 na 154« MA de'fidati Pariti-fidi. Ónde tte fino Uffitio col Senatt, che non gli lafci paffate , Jfjfpofla dei Senato, Dimandano ejuto di de* »tari a' Vine ti ani 4 {(¡fpofla da’ ta loro.